PAOLO SLAMA Trieste 26.06.1944 – Trieste 2020
Tratto dalla rivista Sopra e Sotto il Carso Anno IX n. 3
In un momento difficile come questo caratterizzato da una comune paura del coronavirus, un altro pezzo della speleologia triestina se ne va lasciando dietro a se una scia di bei ricordi. Un buon ricordo di cose belle per chi ha avuto modo di conoscerlo. Paolo Slama, ai più conosciuto come “Rosso” ci ha prematuramente lasciato. Dai modi apparentemente burberi era, però, ricco di umanità e sensibilità.
Da un po’ di tempo si era ammalato ma non ha mai smesso, fino all’ultimo, di seguire le attività della sua amata AXXXO (Associazione XXX Ottobre, sez. CAI Trieste) e soprattutto del suo Gruppo Grotte. Lo faceva con umiltà e discrezione ma con caparbia assiduità ed è stata questa la ricetta per far ricrescere il gruppo e che ha lasciato in eredità: pazienza e caparbietà. Noi lo ricordiamo soprattutto quando partecipava attivamente alle assemblee della Federazione Speleologica Regionale FVG alle quali era sempre presente con domande e critiche costruttive. Lo ricordano anche gli alpinisti dell’Italsider, della Val Rosandra e del CAI, per i quali è una perdita molto sentita, soprattutto per la sua umanità e disponibilità. Oltre ad essere stato riconosciuto validissimo nel suo lavoro, tanto da aver assunto l’insegnamento al Villaggio del Fanciullo e sempre desideroso di rendersi utile verso gli altri, egli in età giovanile, fu anche un bravissimo alpinista. A questo proposito vanno ricordate le arrampicate fatte con Spiro Dalla Porta Xidias nelle Alpi Carniche. Il “Rosso” viene ricordato da qualcuno anche perchè fu tra i primi fondatori del Gruppo Montagna Italsider e collaboratore, prima, e istruttore poi, alle Rose d’Inverno in Val Rosandra.