Carlo Padovese

CARLO PADOVESE – 25.2.1939 – 31.10.2021

Pubblicato sulla rivista Sopra e Sotto il Carso ANNO X – n. 11

Conoscevo Carlo, come si suol dire, da una vita, erano gli anni ’70. Carlo, aveva appena intrapreso l’attività speleologica con l’allora Gruppo Speleologico Monfalconese, ancor prima che la scissione lo portasse a dividersi tra gruppo Speleologico Monfalconese As­sociazione del Fante e Gruppo Speleologico Monfalconese “Spangar” sez. del CAI, con la curiosa particolarità di avere ambedue lo stesso simbolo (logo), anomalie della spe­leologia della nostra regione. Egli rimase comunque legato a quello aderente all’Asso­ciazione del Fante. Per lungo tempo poi, aveva ricoperto il ruolo di rappresentante pro­vinciale della speleologia isontina in seno alla Regione Friuli Venezia Giulia. Ricordo che in quegli anni, quando la Legge Regionale sulla Speleologia era appena stata varata, durante le riunioni tra i gruppi speleo regionali, che si svolgevano a Palmanova, per sta­bilire il giusto ed equo riparto dei contributi, egli si era molto speso per dare ai gruppi isontini il giusto peso ed equilibrio nella valorizzazione dell’attività svolta. Era una bat­taglia dura, senza esclusione di colpi, in quanto l’Isontino si trovava stretto tra due gros­se fazioni, quella triestina e quella udinese. Erano altri tempi!

In seguito, come spesso accade, anche nelle migliori associazioni, qualche screzio tra i componenti del suo gruppo lo aveva portato a fondare nel 1995, assieme a Michele Laprocina, lo Speleo Club Mon-falcone a cui aderirono anche altri speleologi locali. Padovese non era uno speleologo inteso nel senso classico, era piuttosto un cultore della ricerca storica legata alla Pri­ma Guerra Mondiale e con quello spirito frequentava le trincee, grotte e le gallerie così abbondanti nel nostro Car­so, sempre alla ricerca di reperti bellici, di cui aveva una ricca raccolta, assieme ad una straordinaria documentazio­ne raccolta negli anni. Molto attivo socialmente, è stato uno dei primi componenti della squadra di Protezione Civile di Ronchi dei Legionari (GO) ed era anche un competente radioamatore. Come molti soci dello Speleo Club Monfalcone, dopo il 1995 si iscrisse anche al Museo Carsico, Geo­logico e Paleontologico di Monfalcone avendo interessi legati al mondo naturalistico e paleontologico. Grande ami­co di Stanko Kosic, in quanto anche lui amante della ricer­ca storica legata alla Grande Guerra, fu assieme a lui, ed agli altri gruppi speleologici isontini il fondatore del “Triangolo dell’Amicizia”, il radu­no internazionale che inizialmente era inteso tra i Paesi contermini della Slovenia (Yugoslavia), Friu­li Venezia Giulia (Italia) e Kärnten (Carinzia – Austria) e poi trasformatosi in un vero e proprio incontro tra tre Paesi (Italia-Slovenia-Austria). L’amicizia con Stanko Kosic, presidente in quel momento del Gruppo Speleologi­co “Talpe del Carso” di Doberdò lo portò inevitabilmente ad iscri­versi in quel gruppo e, dal mo­mento che egli era più portato a svolgere un ruolo amministrativo all’interno della speleologia, rico­pri naturalmente il ruolo di segre­tario delle “Talpe” fino ai giorni nostri.

Maurizio Tavagnutti