Lodi 20.04.1879 – Roma 09.02.1970
E’ stato socio della Commissione Grotte dal 1922 al 1933.
Italo Gariboldi, nome molto conosciuto nella speleologia dell’Italia nord orientale degli anni ’20 del secolo scorso, è stato uno dei vari esponenti dell’ambiente politico-culturale medio-alto (quella che il sociologo definirebbe “la classe dominante”) del primo dopoguerra ad avvicinarsi al mondo delle grotte ed agli speleologi.
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Nasce a Lodi il 20 aprile 1879. Militare di professione, nominato sottotenente di fanteria nell’ottobre 1898, ha partecipato in Libia alla guerra italo-turca (1911-1912) con il grado di capitano, grado con il quale entrò nella prima guerra mondiale (1915-1918), conflitto in cui fu promosso maggiore, tenente colonnello e quindi, dal gennaio 1918, colonnello. Successivamente la sua carriera, con il continuo avanzamento di grado, lo portò ad assumere incarichi sempre più onerosi e di responsabilità crescenti: Regia Accademia di fanteria, Scuola di applicazione militare, guerra in Etiopia (1935-1938), in Libia (1940-1941, ove subentrò a Graziani), in Russia (1942-1943, comandante dell’ARMIR). Dopo l’otto settembre 1943, tornato in Italia, si arrese ai tedeschi ma rifiutò di collaborare con loro, motivo per cui venne dapprima internato e poi consegnato al governo della Repubblica Sociale Italiana che lo condannò a dieci anni di reclusione. Liberato alla fine della guerra si ritirò a vita privata.
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Italo Gariboldi ha iniziato ad interessarsi delle grotte in relazione al loro impiego a scopi militari, considerato il notevole uso fattone dalle truppe austroungariche nei primi due anni del conflitto. Responsabile della Commissione Confini fra il Regno d’Italia ed il Regno di Jugoslavia, negli anni 1920-1926 ha modo di avvicinarsi alla speleologia per il tramite dei rapporti con il maggior esponente del mondo speleologico di allora, Eugenio Boegan, presidente della Commissione Grotte della Società Alpina delle Giulie. Nel 1920 l’Istituto Geografico Militare, probabilmente grazie ai suoi buoni uffici, fornisce all’Alpina delle Giulie (S.A.G.) la serie completa delle tavolette al 25.000 della Venezia Giulia [Alpi Giulie 1920 (2): 17]; nello stesso anno è nominato membro della Commissione per lo studio dei Valli Romani costituita dalla S.A.G. [A.G. 1920 (4): 29]. Del suo appoggio all’attività della S.A.G. (fra cui la riuscita di un’escursione dell’Alpina sul Tricorno) è data notizia l’anno seguente al secondo Congresso Ordinario della Società. Il 1922 e il 1923 sono due anni in cui l’appoggio di Gariboldi alla S.A.G. si fa ancora più deciso. Nominato membro della sua Commissione Scientifica, si interessa affinché i rifugi alpini dell’ex sezione di Trieste dell’Alpenverein passino all’Alpina [Notiziario ai soci, 2/1923: 4], procura l’appoggio degli alpini (uomini e muli) per il trasporto dei materiali per il rifugio Sillani sul Mangart, rifugio alla cui inaugurazione presenzia qualche mese dopo. Rappresenta l’Autorità Militare, l’undici marzo 1923, all’inaugurazione della Grotta Sottocorona; le due settimane seguenti accompagna i grottisti della Commissione Grotte dapprima alla Grotta del Diavolo presso S. Daniele del Carso e quindi ad una grotta presso Capodistria. In maggio si incarica di assumere, per conto dell’Alpina, una foto che sia “un giro d’orizzonte panoramico di Trieste prendendo come base il serbatoio dell’Aurisina di Opicina” come recita il Notiziario ai soci di quel mese. Sempre nel maggio – il sei – rappresenta nuovamente l’Autorità Militare alla riapertura delle Grotte di San Canziano e il mese dopo è iscritto all’Albo dei Soci Benemeriti della Società Alpina delle Giulie. Nell’agosto 1923, al XXXVI Convegno annuale dell’Alpina delle Giulie, Gariboldi è a Bretto ove “… il col. Gariboldi uno dei soci più benemeriti dell’Alpina … passa in rassegna i grottariòi da lui sempre generosamente appoggiati.” [Il Presidente, 1923]. A fine anno è presente all’assegnazione di una medaglia commemorativa agli esploratori della Commissione Grotte che il 3 novembre hanno toccato quota -381 nell’Ab. Bertarelli.
L’appoggio dell’Autorità Militare alla speleologia è ricordata dal Boegan nel suo saggio sullo sviluppo della speleologia pubblicato nel 1923 su Alpi Giulie “… che non solo fu prodiga di aiuti per i mezzi di trasporto degli attrezzi e fornì istrumenti e materiale diverso per facilitare le esplorazioni, ma si curò pure di raccogliere dati sull’esistenza di nuove cavità sotterranee anche nelle più lontane località della Venezia Giulia.” [Boegan E., 1923].
L’interesse di Gariboldi non si rivolgeva soltanto alle grotte ed ai rifugi: nel 1924 chiede alla S.A.G. di presentare una concreta e completa proposta sui toponimi della Venezia Giulia. Nel 1925 la Commissione Grotte della S.A.G. organizza due grosse spedizioni, dapprima al Bus de la Lum, sul Cansiglio e quindi all’Abisso Bertarelli in Istria. Gariboldi è presente alla prima con il supporto tecnico-logistico e il servizio fotografico esterno ed interviene alla seconda chiamato d’urgenza in seguito alla tragedia causata da un nubifragio che aveva bloccato nell’abisso otto uomini. Allertato direttamente il mattino del 25 agosto dal capo spedizione E. Boegan (“Risaliti, dopo sette ore di angoscia, quelli salvatisi dal primo ripiano, venne immediatamente chiesto aiuto in città per il tramite del Col. Cav. Italo Gariboldi”, [Alpi Giulie 1925, pag. 7], già alla sera è presente sul posto con le squadre di soccorso. Il 27 agosto, alla fine delle operazioni, gli speleologi rientreranno con due autocarri militari messi a disposizione da lui [Medeot L.S, 1975]. Il 27 giugno 1927, ora divenuto comandante del Presidio Militare di Fiume, è presente all’inaugurazione a Postumia del busto di L. V. Bertarelli. Nel marzo dell’anno seguente il Consiglio di Amministrazione delle RR. Grotte Demaniali di Postumia istituisce una Commissione Scientifica alla cui presidenza viene chiamato il colonnello Italo Gariboldi. Il 6 maggio iniziano gli esperimenti di marcatura delle acque del sistema ipogeo del postumiese – fiume Piuca, Gr. di Postumia, lago di Circonio, Rio dei Gamberi, Cav. di Planina – con l’immissione di fucsina. I risultati di queste ricerche verranno pubblicati l’anno seguente sulla rivista Le Grotte d’Italia. Con questo ciclo di ricerche si conclude la parte attiva della vita speleologica del colonnello Italo Gariboldi. Il suo nome sarà inserito, nel 1933, fra i componenti del Comitato d’onore del 1° Congresso Speleologico Nazionale (Trieste, 10-14 giu. 1933); i congressisti, al termine della seconda adunanza, gli invieranno il telegramma “Il primo Congresso Speleologico Nazionale, riunitosi oggi a Postumia, invia memore saluto al pioniere delle esplorazioni carsiche” [1° Congresso Speleologico Nazionale, Atti ufficiali]. L’ultimo collegamento con il mondo delle grotte è la lettera, inviata alla S.A.G. e pubblicata nel numero del 1963 di Alpi Giulie, in occasione dei festeggiamenti per l’ottantesimo di fondazione della Società Alpina delle Giulie e della sua Commissione Grotte.
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Nel corso della sua attività svolta sul Carso ha rilevato, dal 1923 al 1925, molte cavità; nel Catasto storico della Commissione Grotte sono conservati i rilievi dei seguenti ipogei della Venezia Giulia:
- 636 VG – Cunicolo dell’Acquedotto di Idria;
- 765 VG – Grotta a Nord di Jamiano;
- 945 e 946 VG – Pozzo I e Pozzo II del monte Maslovec;
- 1063 VG – Caverna Vergine;
- 1064 VG – Caverna Gen. Ricordi;
- 1065 VG – Caverna dell’Infermeria;
- 1066 VG – Pozzo di Jamiano;
- 1067 VG – Pozzo Osservatorio;
- 1848 VG – Inghiottitoio di Sternad;
- 1850 VG – Grotta della Segheria;
- 1917 VG – Fessura dell’Acquedotto di Idria;
- 2289 VG – Pozzo ad Ovest del monte Ermada.
Inoltre, sui registri catastali della Commissione, verso la metà degli anni ’30 sono state inserite nel Catasto Grotte, come segnalate da lui, undici cavità – le 3326, 3327, 3328, 3329, 3330, 3331, 3332, 3332, 3334, 3335, 3336 VG – di cui però non si possiedono dati oltre il nome e la posizione.
Scritti di Italo Gariboldi di interesse speleologico
- 1923 – Ho visto ieri … [lettera alla Comm. Grotte], Soc. Alpina delle Giulie, Not. Ai Soci, 3 (4): 9-10, Trieste apr. 1923
- 1923 – Le Grotte di San Canciano, L’Universo, 4 (11): 833-340, Firenze nov. 1923
- 1924/1925 – Le Grotte di Guerra, Le vie d’Italia, 30 (12): 1297-1305 e 31 (1): 49-59, Milano dic. 1924 e gen. 1925
- 1926 – Le Grotte di Guerra, in Duemila Grotte, di L. V. Bertarelli e & E. Boegan, T.C.I. ed., Milano 1926: 129-152; Ristampa anastatica, B&Mm Fachin, Trieste 1986
- 1926 – Catalogo delle cavità carsiche della Venezia Giulia, Ist. Geografico Militare ed., Firenze 1926, pp. XXX
- 1928 – [con Boegan E. & Perco A.] Rilievi ed esperimenti con sostanze chimiche e coloranti sulla Piuca e Rio dei Gamberi, Le Grotte d’Italia, a. 2 (3): 129-143, Trieste lug.-set. 1928
- 1963 – La Commissione Grotte nel ricordo del generale Italo Gariboldi, Alpi Giulie, a. 58: 36, Trieste 1963
Ulteriori notizie su Italo Gariboldi speleologo si possono trovare in:
Molto vasta è la letteratura sulla vita militare di Italo Gariboldi; per maggiori informazioni si rimanda all’ampia bibliografia annessa alla sua biografia presente sul sito Internet dell’Enciclopedia Treccani.
- – – , 1923: La consegna del distintivo di benemerenza a tre soci dell’Alpina, Soc. Alpina delle Giulie, Not. Ai Soci, 3 (4): 2, Trieste apr. 1923
- – – , 1931: Il colonnello Italo Gariboldi promosso Generale di Brigata, Alpi Giulie, XXXII (3-4): 86
- Boegan E., 1923: Lo sviluppo della Speleologia nella Venezia Giulia (1923), Alpi Giulie, a. XXIV, n. 1-5: 20-23, Trieste gen.-ott. 1923
- Boegan E., 1925: Dal Bus de la Lum all’Abisso Bertarelli, Alpi Giulie, a. XXVI, n. 3-4: 45-46, Trieste lug.-dic. 1925
- Il Presidente, 1923: L’Alpina delle Giulie a Cave del Predil, Alpi Giulie, a. XXIV, n. 1-5: 1-9, Trieste gen.-ott. 1923
- Medeot L. S., 1975: Una tragedia di 50 anni fa: L’abisso Bertarelli (1925-1975), Suppl. di Atti e memorie della Comm. Grotte “E. Boegan”, Trieste 1975, pp. 54
https://www.treccani.it./enciclopedia/italo-gariboldi (24.01.2017)
https://it.wikipedia.org/wiki/italo_Gariboldi (24.01.2017)
https://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/persoanggi/gariboldi (24.01.2017)