RISORGIVA ACQUAROLO TAMAROZ, 13.04.2013
Per tutto l’inverno sono continuati i lavori di scavo alla risorgiva di Tamaroz.
Lo scavo è stato portato avanti con l’aiuto dei soliti amici che si sono avvicendati nelle uscite; è stato anche effettuato un tentativo, vano, di svuotamento del sifone tramite manichetta con Piero e Vanda che confrontavano da veri ingegneri idraulici le loro teorie.
Infatti lo scavo, percorso da un vento costante, dovrebbe essere il probabile bypass del sifone. La difficoltà dello scavo ormai sta nella sua lunghezza perché dopo i primi 20 m naturali di laminatoio, largo sui 3 m ma alto 30 cm, inizia un meandrino largo 10 -sempre parliamo di centimetri- alto 2/3 m; quello che ci caricava era sempre un accenno “falso” di possibile allargamento ma dopo 25 m di scavo anche la fede più grande incomincia a vacillare. Decidiamo di trovare un eroe (per non dire altro!) disponibile ad affrontare le tempestose acque del sifone, chi? Solo un uomo chiamato Spartaco può tanto: dopo una telefonata non dobbiamo neanche convincerlo raccontando le solite balle e lui è già con la muta addosso!
Decisa la data non resta che organizzare “The Big Day”.
Finalmente arriva il giorno (13 aprile 2013) tanto atteso: si va a fare il sifone all’Acquarolo!
Non manca nessuno, tranne il povero Rocco. Organizziamo il tutto, chiamo tutti i ragazzi disponibili a far da “bubez” per portare su il materiale -ben sei sacchi speleosub più altri cinque personali- e la cosa bella è che siamo di gruppi diversi: Società Adriatica di Speleologia, Commissione Grotte “E. Boegan”, Grotta Continua. Quel giorno come accennavo prima il buon Rocco causa un infortunio fisico non ha potuto partecipare ma appena usciti è stato il primo ad essere aggiornato!
Il grande V di tutti è a Tamaroz per le 8.30; prima, come sempre, ci si ferma a bere un buon caffè e lì Spartaco quando ci vede se ne esce con una bella frase “che banda de mostri, ma dove andemo!”… incominciamo bene!
Arrivati a Tamaroz ci dividiamo i sacchi e via! Tutti mi chiedono se ci saranno problemi d’acqua ed io li tranquillizzo dicendo che in teoria la piena è passata perciò il rischio non dovrebbe esserci. Infatti è così; l’unico particolare è che all’Acquarolo questa volta di acqua ce ne è veramente tanta tanta e arriveremo al sifone bagnati fradici!
Si parte verso l’entrata; la strada è sempre quella in salita, salita, salita e via così fino a quando arriviamo all’imbocco della cavità ove inizia l’avventura; dopo i primi 50 m comodi arriviamo al bypass Traforo Restaino, un cunicolo di circa 15 m scomodo (e con le bombole diventa davvero divertente); arriviamo alla saletta dove si abbandona la parte attiva per poi riprenderla più in alto; da qui si sale sotto un abbondante stillicidio e ci si incomincia a bagnare! Per farla breve… arrivati al sifone, completamente bagnati, il buon Spartaco incomincia la vestizione con l’aiuto di tutti. Lui, preciso, sapendo dove si trovava tutto il suo materiale, nel giro di pochi minuti è pronto per l’immersione… e qui incomincia la sua avventura, per cui cedo la parola al dott. Spartaco!
Siamo tutti in attesa e un po’, devo dirlo, preoccupati ad aspettare l’uscita di Spartaco; la temperatura all’interno della grotta è intorno ai 2°/4° e tutti noi incominciamo a “saltare dal freddo” ma dopo 35 minuti di immersione vediamo la luce di Spartaco che arriva nuova

mente verso di noi… esce, e la prima cosa che gli chiedo è: Va avanti? e lui: Buongiorno!!!
Gli diamo una mano a spogliarsi, visto l’ambientino non troppo comodo; man mano che si spoglia prepariamo i sacchi e via verso l’uscita. Alla fine di tutto la grotta va avanti… a noi ormai mancano pochi metri per arrivare dall’altra parte, dove abbiamo avuto la conferma di Spartaco che la grotta continua…
Ringrazio tutti per la loro collaborazione.
I partecipanti: lo speleosub Spartaco Savio, el vecio Adriano Balzarelli, Davide Crevatin (CGEB); Piero Slama, “Lolo” Lorenzo Slama, “Beppe” Giuseppe Masarin (SAS); “Giusto“ Stefano Guarniero, “Kubo“ Paolo Rucavina (GC); Fabio “Faggio” De Nadai e el grande Sandro “Siba” Tarsi
Ciao, Lolo comunque!!!
Lorenzo Slama