OLINTO MARINELLI – UDINE 11.02.1874 – FIRENZE 14.06.1926
Olinto Marinelli, figlio del geografo friulano Giovanni, nasce a Udine nel 1874; nel 1878 la famiglia si traferisce a Padova nella cui università il padre insegna e qui conduce i suoi primi studi. Nel 1892 segue il padre a Firenze ove questi ha ottenuto la cattedra di geografia dell’Istituto di Studi Superiori. Si laurea nel 1895, discutendo con il prof. Carlo de Stefani la tesi “Descrizione geologica dei dintorni di Tarcento nel Friuli”, tesi che verrà pubblicata qualche anno dopo.
Dal 1896 insegna geografia dapprima a Catania poi ad Ancona; nel 1901 torna a Firenze ove assume, in qualità di “comandato”, il posto lasciato vacante dalla morte di suo padre avvenuta l’anno precedente, regolarizzando la sua posizione nel 1905 con la vincita del concorso e la conseguente nomina a professore straordinario.
Presidente della Società di Studi Geografici e Coloniali, membro del Comitato Geografico Nazionale Italiano dell’I.G.M. (in cui ricopre la carica di Segretario Generale) e dell’Accademia Nazionale dei Lincei, unisce all’insegnamento la ricerca sul terreno, e non solo in Italia: nel 1905/1906 esplora, assieme a Giotto Dainelli, vasti territori in Eritrea, nel 1912 su invito della società geografica di New York compie un viaggio d’istruzione negli Stati Uniti, negli anni 1913/1914 conduce esplorazioni nel Caracorum e nel Turkestan. Nel corso dei suoi viaggi di studio visita, inoltre, Rodi, la Cirenaica, l’Egitto, la Palestina, il Tibet.
Fecondo scrittore, ha lasciato quasi mezzo migliaio di scritti (bibliografia di 475 scritti in G. Dainelli, 1927; completa in Sestini, 1974), dirige assieme ad A. Mori la Rivista Geografica Italiana; fra le sue opere di maggior spessore la Carta geologica della regione etiopica (1906), l’Atlante scolastico (1911/1913), l’Atlante dei tipi geografici (1922, sua opera più rilevante, ristampata nel 1946). Il Touring Club Italiano, considerandolo il migliore geografo italiano, gli affida la direzione scientifica del Grande Atlante Internazionale. Una morte prematura lo coglie a Firenze il 14 giugno 1926.
Se Olinto Marinelli è stato un grande geografo che, sulle orme del padre, ha contribuito notevolmente alla modernizzazione della geografia in Italia, è stato pure grande nella speleologia, disciplina che lui vedeva come parte della geografia. Nonostante la forzata lontananza dalla città natale, Udine, mantiene stretti contatti con il suo Friuli, tornandovi sempre non appena libero dagli impegni. Socio della Società Alpina Friulana, di cui il padre è presidente, nel 1897 dopo uno scambio epistolare di opinioni con vari conosci (fra cui Alfredo Lazzarini), fonda assieme ad Achille Tellini, Francesco Musoni ed Arrigo Lorenzi il Circolo Speleologico ed Idrologico Friulano, struttura che vive nell’ambito ed in stretto contatto con la S.A.F. ma funzionalmente e tecnicamente indipendente. Sino alla realizzazione di una rivista propria, il Mondo Sotterraneo che vede la luce nel 1904, scritti e studi del novello Circolo sono pubblicati sul bollettino della S.A.F., In Alto (rivista che ospiterà scritti di soci del C.S.I.F. anche dopo quella data). Nel 1901 viene eletto presidente della S.A.F. e nominato direttore di In Alto.
Durante il soggiorno in Sicilia conduce ricerche sul carsismo delle evaporiti, i cui risultati saranno pubblicati fra il 1896 ed il 1911 in cinque lavori; fra questi il più importante è lo studio sull’area di Sant’Angelo Muxaro che descrive dettagliatamente illustrando il sistema carsico Vallone Ponte-Grotte d’Acqua.
Della sua ampia produzione scientifica sono una sessantina gli scritti che si possono rapportare al carsismo e al mondo delle grotte. Di questi più della metà si riferiscono al Friuli mentre gli altri riguardano varie località del territorio nazionale, con particolare attenzione alla Sicilia, ed un excursus in Africa (descrizione delle grotte dell’Eritrea, da lui visitate assieme a Giotto Dainelli). Da geografo – nel senso più ampio del termine – descrive i fenomeni carsici indagati sia dal punto di vista carsologico (una ventina di scritti), che geologico (una dozzina di testi) nonché idrologico (dieci lavori attinenti risorse idriche), con puntate nella storia e nella toponomastica. Nell’ambito di queste ricerche particolare attenzione è sempre dedicata al carsismo nei gessi, un tema allora non molto trattato dagli speleologi coevi. (PG)
Bibliografia speleologica
Per non appesantire troppo il testo, la parte speleologica della cospicua bibliografia di Olinto Marinelli è stata inserita nella sezione “Bibliografie”, a cui si rimanda il cortese lettore.
Ulteriori notizie su Olinto Marinelli si possono trovare in:
- – – , 1926: Olinto Marinelli, Boll. Mens. C.A.I. Gorizia, 5 (7): 1-2
- – – , 1926: Olinto Marinelli, S.A.G., Comunicato mens. ai soci, 7: 1
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