Cento anni di turismo sotterraneo

COMMISSIONE GROTTE CENTO ANNI DI TURISMO SOTTERRANEO

Cartolina di San Canziano

Pubblicato su PROGRESSIONE 100 – Anno 1983
Oltre all’esplorazione sotterranea del Car­so e di altre zone, attività questa propria e specifica della Commissione Grotte, una cura particolare è stata data in questi 100 anni anche al turismo sotterraneo.
Il desiderio di far conoscere ad un pubblico sempre più vasto le meraviglie del mondo delle grotte, è stato uno degli scopi sociali (e finan­ziari) del nostro sodalizio. Quante fatiche, quanto lavoro è stato speso dai soci della Com­missione Grotte per «attrezzare» queste «grot­te turistiche». Penso sempre a Giorgio Coloni che da oltre 35 anni non fa che ricordare i ciclopici lavori fatti dai nostri speleologi nelle Grotte di S. Canziano ed anche quanta ama­rezza per ciò che è stato perduto, pazienza, ma mai pagato.
La prima cavità ad essere attrezzata dalla Commissione Grotte già dal 1886 è stata la «Grotta di Corniale» (Vileniza). La prendemmo in affitto dal Comune omonimo. Nel 1889 fu stipulato un nuovo affitto, questa volta per la «Grotta Clementina» di Villa Opicina. Dall’estate del 1897 vennero qui fatte anche delle «illuminazioni periodiche».
Dopo il primo conflitto mondiale pren­demmo possesso di altre grotte turistiche che appartenevano a società cosidette «austria­che» e precisamente le «Grotte del Timavo» a S. Canziano, la «Grotta Gigante» e la «Grotta del Fumo» presso Matteria; ciò avvenne nel 1922. Ebbimo inoltre in gestione da parte del Comune di Divaccia la «Grotta Umberto Sotto-corona».
La Commissione Grotte dedicò tutte le sue cure, tutti gli sforzi nel valorizzare le «Grotte di S. Canziano». Imponenti lavori di sistemazione dei sentieri, di ponti, di gallerie, ebbero un felice coronamento con una solenne inaugurazione avvenuta nel 1933, in occasione del 10 Congresso Speleologico Nazionale, che fu tenuto naturalmente a Trieste.
Benchè le R.R. Grotte Demaniali di Postu­mia non fossero di nostra competenza, la Com­missione Grotte vi ebbe ugualmente un ruolo importante. Ricordo che il socio Vittorio Malusà è stato per anni «assistente tecnico» presso le grotte stesse, mentre il grande Eugenio Boe­gan era membro del Consiglio di Amministra­zione. In questi anni, benchè le Grotte di Postumia siano passate ad un altro stato, ad un’altra amministrazione, un socio della Com­missione Grotte continua quell’antica tradi­zione. à un «consulente» per la lingua italiana per la pubblicazione delle «guide».

L’ingresso della Grotta Gigante nell’immediato dopoguerra.

La fine del secondo conflitto mondiale ed il conseguente trattato di pace, ci tolse tutte le grotte turistiche meno una, la «Grotta Gigan­te». Quando nel 1948 la Commissione Grotte riprese la sua attività, una delle sue prime cure fu quella di «valorizzare» quest’unico suo «be­ne» che le era rimasto. Fu un’opera dura e faticosa. Migliaia di ore di lavoro completamente gratuito furono spese dai soci della Commissione Grotte; in particolare è doveroso qui ricordare l’opera indefessa di Giorgio Colo­ni e di Tullio Tommasini. La nostra grande soddisfazione è stata quella di aver fatto di questa grotta un vero e proprio «prodotto turistico», conosciuto ormai in tutto il mondo.
                                                                                                    Fabio Forti
 Soltanto coloro che prendono comodamente quello per cui si affaccenda la gente dei mondo, possono affaccendarsi per quello che la gente del mondo prende comodamente.
                                                                                                     (Chung Ch’Ao)