PIETRO PARENZAN – POLA 1902 – 1992
Pubblicato sul n. 28 di PROGRESSIONE -Anno 1993
La ruota della vita gira inesorabile, eliminando ad uno ad uno i protagonisti della speleologia di ieri: nel 1992 un altro vecchio speleologo giuliano è venuto a mancare. Ci è giunta infatti notizia della morte, alla bella età di 90 anni, di Pietro Parenzan, uomo di scienza dai molti interessi ma con un amore innato per il mondo delle grotte.
Nato a Pola nel 1902, cominciò ad esplorare – assieme ad alcuni amici – le caverne dei dintorni di Fiume (ove era sfollato a causa della guerra) nel 1915; non era la sola passione del giovane Parenzan, che era attratto da mille altri interessi culturali e scientifici (soprattutto la biologia) ma fu talmente viva che gli segnò la vita.
Vita avventurosa (descritta in parte nel 1957 nel suo libro “Tenebre luminose”, uno dei primi di divulgazione speleo in Italia, e poi nel 1986 nell’autobiografia “Vita agitata”), dopo aver girato il mondo (spedizioni scientifiche e viaggi di studio in mezza Europa, Africa, Asia, America) nel 1946 mette le radici a Napoli ove fonda il Centro Speleologico Meridionale e promuove la costituzione di numerosi gruppi grotte nell’Italia meridionale.
Gli anni ’50 e ’60 lo vedono protagonista in tutte le iniziative speleologiche che interessano il sud dell’Italia che rilancia speleologicamente anche attraverso due riviste (dapprima “Studia Speleologica” e quindi “Speleologia”).
Chiude la sua carriera di studioso – soprattutto biologo -, fondatore di musei, gruppi, associazioni, riviste, a Taranto, ove chiude pure la sua vita terrena.
Pino Guidi