EGON PRETNER – (TRIESTE 22.2.1896 – LUBIANA 4.2.1982)
Testo di Jan Carnelutti e Giorgio Colombetta pubblicato su Progressione 35, dic. 1996
Nell’ottobre 1996 si è tenuto a Lubiana l’annuale incontro degli Entomologi dei Paesi Confinanti a cui partecipano con costanza non solo numerosi studiosi sloveni, italiani, austriaci ma anche croati e tedeschi con qualche apparizione di cecoslovacchi, ungheresi, serbi e bosniaci. In quella sede Egon Pretener è stato ricordato con la proiezione di un filmato ed una breve biografia in sloveno, tedesco e italiano.
Cogliamo anche noi l’occasione, a cent’anni dalla nascita, di ricordare questo concittadino riassumendo con grande piacere i momenti fondamentali di una vita che fu molto complicata, quasi romanzesca.
Proprio Pretner 23 anni fa invitò per la prima volta i suoi numerosi amici entomologi triestini a Lubiana. Per merito suo da quella volta l’incontro è diventato una consuetudine annuale che ha portato, accrescendo via via le buone relazioni, a sempre maggiori contatti con numerosi entomologi sloveni.
Egon Pretner era nato a Trieste il 22 febbraio 1896, nel rione di Roiano, in una famiglia numerosa, dal noto avvocato triestino Matej e da Maria Dekleva. In quel tempo la città era un porto importante della monarchia Austro-Ungarica per cui era una Babilonia, un conglomerato di diversi popoli e diverse lingue e dialetti: Sloveni, Austriaci e Tedeschi, Croati (Istriani), Italiani e Friulani. C’erano perfino Ungheresi, Greci, Serbi e molti altri. Il giovane Pretner crescendo in mezzo ad una tale popolazione, fin da fanciullo parlava con naturalezza quasi tutte queste lingue e persino i dialetti. Proprio questo ambiente ha fatto di lui un internazionalista estremamente tollerante. Molte volte aveva detto “Sono Sloveno ma devo dire che mi sento anche Triestino. Non solo lo sport- come dicono – ma anche la cultura e maggiormente la scienza non devono conoscere limiti, soprattutto politici”.
In quell’epoca si sviluppò in lui il senso estetico ed un’enorme amore per la natura. Già di per sé aveva una grande inclinazione in questo senso. Gli anni del ginnasio furono decisivi. Grande influenza su di lui ebbero alcuni condiscepoli ed amici,. Ma, soprattutto, il suo professore di storia naturale, il dott. Giuseppe Muller. Proprio lui scoprì le inclinazioni dell0allievo e lo seguì costantemente. Già allora Pretner dimostrò un grande interessamento per la speleologia, l’entomologia e gli studi sul Carso triestino. Appena dodicenne era già un organizzato ed attivo esploratore. Più tardi avrebbe unito la speleologia e l’entomologia per diventare quel grande studioso che conosciamo.
La sua vita fu tumultuosa, non sempre facile, spesso molto faticosa.
Nella prima metà del nostro secolo l’Europa era molto agitata da grandi movimenti e mutamenti politici. Pretner partecipò attivamente ad entrambe le guerre mondiali. Nella prima, subito dopo l’esame di maturità, neanche ventenne, fu con l’esercito austriaco sul fronte occidentale delle Dolomiti dove nei momenti di tregua approfittava di ogni occasione per cercare e raccogliere insetti. Dopo la guerra visse a Trieste, a Lubiana ed a Zagabria. In quel tempo, tra le due guerre mondiali, lavorava come commercialista ma appena poteva continuava le se ricerche entomologiche pubblicando numerosi lavori scientifici tra cui, nel 1931 la prima opera sulla fauna dei coleotteri delle caverne. Partecipò poi alla seconda guerra mondiale prestando servizio nell’armata Croata a Bihac, Slavonski Brod e Zagabria.
Nel 1945, finita la guerra, ritornò a Lubiana e nella nuova Repubblica Jugoslava trovò finalmente la calma e la possibilità di realizzare il sogno di lavorare a quello che amò per tutta la vita.
Essendo un noto speleologo nel 1947 prese la direzione dell’ “amministrazione delle grotte carsiche” di Postumia. Nel 1952 l’Accademia Slovena delle Scienze e delle Arti fondò il nuovo istituto per le ricerche carsiche a Postumia e come noto specialista di biospeleologia anche Pretner vi fece subito parte. Con ciò si avverarono tutti i suoi sogni e cominciò una nuova vita che durò per trent’anni durante i quali lavorò con molta energia, enorme entusiasmo e grande conoscenza. Il pensionamento nel 1975 non interruppe le sue ricerche ed i suoi successi ottenuti con molto lavoro. Compì numerose escursioni e ricerche scientifiche in quasi tutti i Balcani, tenne relazioni a numerosi congressi e simposi, speleologici, entomologici, biologici e geografici pubblicando molti lavori importanti.
All’età di 86 anni, l’ultima domenica di gennaio percorse, con i suoi collaboratori, le centinaia di gradini della Grotta Gigante di Trieste e, pochi giorni più tardi, il 4 febbraio 1982, morì dopo una breve malattia.
Egon Pretner era senza dubbio uno dei migliori esperti biospeleologi al mondo. Al primo congresso di entomologia a Parigi presentò, naturalmente in francese, una relazione sulla fauna a coleotteri delle grotte della Slovenia e, più tardi, riuscì ad interpretare le note stenografiche cifrate con le quali Weirather aveva elencato le grotte di più grande interesse entomologico. Solo lui poteva farlo in quanto conosceva anche la stenografia tedesca. Dobbiamo però mettere l’accento ancora una volta, sulla sua umanità. Fece sempre tutti partecipi della sua ricca conoscenza. Fu un uomo disciplinato e preciso, ma soprattutto modesto. Insomma un idolo non solo per tanti giovani ma anche per tutti noi, suoi amici, collaboratori e conoscenti. Egon Pretner rimarrà scritto per sempre nella storia della biospeleologia, non solamente nostra, italiana e slovena, ma anche universale, come un eccezionale uomo e scienziato.
Sul suo Carso è stato ricordato dagli speleologi triestini – di cui si è fatto portavoce il Gruppo Grotte Carlo Debeljak – con la dedica di una galleria nella”Grotta Claudio Skilan” 5720 VG, la più importante del Carso triestino con i suoi 6 e più km di sviluppo e 360 m di profondità.
Ulteriori notizie su Egon Pretner si possono trovare in:
– -, 1974/1990: Primorski Slovenski Biografski Leksikon, Goriska Mohorjeva Druzba, voll. 4, Gorica 1974-1990
Bole J., 1982: Egon Pretner, Nase Jame, 23/24
Brena A., Skilan C., 1982: Dedicato a Pretner, Ricerche e Scoperte Speleologiche, Not. del GGCD, 1979/1981: 17-18, Trieste 1982
Carnelutti J., 1982: Egon Pretner (1896-1982), Acta Entom. Jugoslava, 18 (1/2): 7-14
Frank H., 1982: Egon Pretner, Mitt. des Verbandes der Deutschen Hohlen und Karstforschung, 28 (2): 31
Jalzic b., 1982/83: Egon Pretner (1896-1982), Speleolog XXX-XXXI: 70-71
Habe F., 1982: Egon Pretner 1896-1982, UIS Bulletin, 1981 1/2 (21): 27-28, Wien 1982
Novak D. et al., 1988: Gradivo za slovensko speleolosko biografijo z bibliografijo, , Nase Jame 30, suppl.: 1-192
Pipan T., 1996: A historical significance of Egon Pretner for biology, Atti ALCADI ’96, Acta Carsologica, XXVI/2: 175-195, Ljubljana 1997