PAOLINA ing. Guido (1874 – 4.5.1904)
Presidente dal 26 novembre 1899 al 4 maggio 1904
Inizia l’attività giovanissimo: a 17 anni, studente ginnasiale, conta già numerose discese nell’Abisso di Trebiciano, 17 VG, (a quel tempo la più profonda grotta del mondo); qualche anno dopo, ventenne studente all’università di Graz, prende parte attiva al salvataggio di alcuni speleologi rimasti bloccati da una piena nella grotta di Lurloch. Tornato a Trieste ingegnere si fa socio dell’Alpina ed entra a far parte della Commissione Grotte di cui diviene presto presidente. Partecipa con entusiasmo a tutte le esplorazioni, che vengono organizzate e razionalizzate, ed estese a Monfalcone, Becca e Occisla, Dignano, dando mano – con l’aiuto del giovane Boegan – alla formazione del catasto iniziato dal Taucer. Ancora a lui si deve l’impianto di un archivio fotografico. Con lui le esplorazioni speleologiche cominciano ad essere finalizzate alla soluzione di singoli problemi pratici, come lo studio delle grotte di Ragusavecchia, effettuato a scopo di regolare il deflusso delle acque di quella valle o come le investigazioni sulle grotte dell’altipiano di S. Servolo che portarono il primo contributo sostanziale alla conoscenza dell’idrografia del bacino della Rosandra.
La sua prematura morte, dovuta ad un male allora incurabile, privò la Commissione Grotte di un elemento di notevole valore e di grande preparazione; suo merito principale è di aver consolidato la struttura della Commissione in modo tale da permetterle di programmare ricerche e studi di più ampio respiro e proiettantisi negli anni a venire.
Testo pubblicato su “Progressionecento” – Anno 1983
E’ stato membro della Commissione Grotte dal 1899 al 1904
Ulteriori notizie su Guido Paolina si possono trovare in:
1903: Guido Paolina, Alpi Giulie, 8 (6): 147
1904: Col cuore straziato…, Alpi Giulie, 9 (4): 82
1904: Guido Paolina, Alpi Giulie, 9 (4): 83-85
Bibliografia speleologica
N. 105, abisso di Gropada, Alpi Giulie, 6, 1, Trieste 1901
Alcune note sulla valle del Rosandra, Alpi Giulie, 6, 1 e 2, Trieste 1901