PRESENTAZIONI
L’Alpina e le grotte
Questo libro conclude i festeggiamenti per il 120° anniversario della fondazione della Società Alpina delle Giulie.
Ritengo opportuno in questa occasione ricordare come è nata la nostra Società e tracciarne una breve cronistoria dei fatti.
Gli ideatori furono due giovani studenti dei Ginnasio Comunale di Trieste, ODDONE ZENATTl e ANTONIO MARCOVICH, che ricevettero in dono una rassegna della Società degli Alpinisti Tridentini che contava già alcuni anni di vita. Ne parlarono ai loro amici che accolsero l’idea con entusiasmo ed iniziarono un lungo lavoro di preparazione. Chiesero la collaborazione a FERRUCCIO CIMADORI che con l’appoggio convinto dei capi dei partite liberal – nazionale iniziarono le riunioni nei la sede della Società operaia per la preparazione dello statuto. Ottenuta l’approvazione dalle autorità, venne fissato un congresso per la sera del 23 marze 1833. Alla carica di Presidente è risultato eletto LORENZO de REYA e vice – presidente GIULIO GRABLOVITZ. La Società si intitolo “SOCIETÀ’ degli ALPINISTI TRIESTINI”.
I soci iniziano pertanto un’intenta attività, non solo sul Carso ma anche sulle Alpi Giulie e sulle Dolomiti.
La direzione persuasa dei notevoli vantaggi, che dal iato scientifico potrebbero apportare gli studi idrografici sotterranei in una regione come la nostra, crea una Commissione Grotte. Inizia cosi un’esplorazione sistematica del mondo sotterraneo del nostro Carso. Visto il successo ottenuto dalla Commissione Grotte nel 1884 viene costituita la commissione escursioni.
L’esigenza di rendere noti i risultati ottenuti con queste ricerche fa nascere nei 1885 iI bollettino ‘ATTI e MEMORIE” che undici anni dopo diventa periodico col nome di “ALPE GIULIE”.
Con l’approvazione delle modifiche dello Statuto nel 1886 il nostro sodalizio assume il nome di “SOCIETÀ’ALPINA delle GIULIE”’ che nel 1920 diventa la Sezione di Trieste del Club Alpino Italiano.
Nel 1922 la Società acquista la Grotta Gigante.
Nella prima meta del ‘900 l’attività dei soci della Società Alpina delle Giulia e stato tutto un susseguirsi di successi e di scoperte sia in campo speleologico che alpinistico. Vengono costruiti sulle Alpi Giulie sia orientali che occidentali i Rifugi Alpini che in parte oggi abbiamo perso. Nelle seconda meta del secolo anche i soci dell’Alpina delle Giulie hanno iniziato l’esplorazione extra – europea raccogliendo notevoli risultati sia in campo speleologico che alpinistico. La Società oggi conta 2500 soci suddivisi in 15 gruppi ed una sottosezione.
Gianni Cesca Presidente della Società Alpina delle Giulie
120 anni
Celebrare 120 anni di fondazione e un momento di grande soddisfazione ma nello stesso tempo rapgresenta un pesante fardello che ci deve far riflettere sia su quanto (tanto) è stato fatto, siasu quanto (ancora di più) dovremmo fare nei prossimi 120 anni per poter considerarci degni credi dei nostri padri spirituali.
La Commissione grotte, intitolata al suo più illustre presidente Eugenio Boegan, è, a scala internazionale, il più antico gruppo speleologico in attività. Proprio per questo motivo non possiamo e non dobbiamo crogiolarci all’ombra di un glorioso passato.
E’ sicuramente un obbligo morale, in concomitanza con la scadenze più significative della nostra storia, raccogliere memorie. fermare immagini o momenti che hanno fatto non solo la nostra storia ma le storia della speleologia por trasmetterle, farle conoscere ai giovani, ai posteri e a tutti coloro, che interagiscono con noi.
Questo momento di gioiosa riflessione non deve essere però semplicemente auto celebrativo (fatto inutile e per certi versi anche dannoso) ma deve diventare un pungolo per affrontare il non facile futuro con grande determinazione, al fine non solo di eguagliare le glorie del passato ma anzi di superarle, se possibile.
Proprio in questa ottica si è ritenuto doveroso sia allestire la mostra retrospettiva della ricorrenza dei 120 anni di fondazione della Commissione Grotte Eugenio Boegan della Società Alpina delle Giulie, sezione di Trieste del Club Alpino Italiano (nella prestigiosa sala espositiva di Palazzo Costanzi, cortesemente messaci a disposizione dall’Amministazione comunale di Trieste), sia pubblicare il presente catalogo della mostra per poter fissare in modo indelebile le grandi esplorazioni, la ricerca scientifica, le spedizioni nazionali ed internazionali, le pubblicazioni ed ancora le fotografie, i rilievi, i diagrammi, memorie che non appartengono solamente a noi ma al mondo speleologico intero, nazionale ed intemazionale.
Tutto lo splendido ed unico materiale esposto è stato raccolto e sintetizzato in n. 20 poster a colorì grazie alla caparbietà e determinazione dei nostri soci, in particolare Pino Guidi e Gianni Scrigna ottimamente coordinati dall’architetto Roberto Baracchi a cui ovviamente vanno i nostri ringraziamenti per il lavoro svolto.
Il Presidente della Commissione Grotte Eugenio Boegan
È stato bello
Non è stato facile scegliere fra migliaia di foto, rilievi, documenti, quelle immagini che in 20 pannelli potessero dare un’idea di 120 anni di vita della CGEB. Un materiale imponente, anche se documenta solo pochi frammenti di tante imprese, fatiche, pericoli, delusioni e momenti di gioia.
I dubbi su cosa mettere e omettere sono stati tanti, ma alla fine abbiamo dovuto scegliere, privilegiando la significatività delle immagini e poi, in subordine, la loro qualità tecnica ed estetica.
Alcune fotografie sono di mediocre qualità perché il tempo che le ha degradate e per le condizioni estreme in cui sono state fatte. Tutte, crediamo, sono interessanti e alcune commoventi. Ripercorrere tanta storia rivedendone i documenti rimasti e stato bello.
Un giorno, forse, si potrà pubblicare l’intero archivio fotografico della Commissione Grotte. Per ora ci dobbiamo accontentare di questo piccolo saggio.
I curatori della mostra: Roberto Barocchi Pino Guidi, Gianni Scrigna,
La struttura del volume
Questo libro contiene i documenti presentati su 20 pannelli delle dimensioni di 140 cm per 94 i 12 storici e 6 tematici esposti nella mostra 120 ANNI IN GROTTA tenutasi nella sala comunale di palazzo Costanzi nell’aprile – maggio 2004.
Nella mostra sono stati anche esposti in bacheche oggetti, e cimeli pubblicazioni a corredo dei pannelli. I pannelli sono stati divisi in due parti:
– una fascia verticale su fondo grigio contenente una o due foto guida dell’argomento trattato e un breve testo
– una parte rettangolare su fondo giallo chiaro contenente le immagini e le didascalie e, in alto a destra, a filo di bordo, uno o due frontespizi di pubblicazioni significative.
In questo catalogo il materiale di ogni pannello è stato così distribuito:
– due pagine su fondo grigio contenenti le foto guida, i testi e i frontespizi di pubblicazioni significative;
– due o quattro pagine con fondo giallo chiaro contenenti le immagini e la didascalia. Un’immagine dell’Abisso di Trebiciano, n. 17 VG, acquarello di Napoleone Cozzi, pittore e alpinista della SAG, eseguito alla fine dell’Ottocento e un’immagine dalla Grotta Gualtiero Savi.