VOLUME XXXV – 1997

VOLUME XXXV – 1997

Trieste 1998
LA REDAZIONE Presentazione – p. III
Il numero 35 di Atti e Memorie è dedicato interamente alla Grotta Gigante, in occasione del novantesimo anno dalla sua apertura al pubblico.
FRANCO BESENGHI, FRANCO GHERBAZ Relazione dell’attività della Commis­sione Grotte «Eugenio Boegan» nell’anno 1997 – pp. VII-XII

MARIO GALLI, PINO GUIDI 150 anni di esplorazioni e di turismo nella Grotta Gigante – pp. 1-17
Gli AA. forniscono una breve panoramica delle esplorazioni succedutesi nella Grotta Gi­gante, dalle prime indagini effettuate nella metà dell’Ottocento (Lindner, Sigon) di cui si possiede soltanto qualche cenno nella letteratura specializzata, a quelle molto meglio docu­mentate effettuate verso la fne del secolo stesso (Comitato alle Grotte della S.A.G., spele­ologi dello Hades Verein, Comitato Grotte del C.T.T.), alle indagini svolte in questi ultimi anni. Completa il lavoro un capitolo su novant’anni di turismo nella Grotta Gigante.

UGO COVA Il Club Touristi Triestini e la Grotta Gigante. Testimonianze archivistiche – pp. 19-25
Sulla base di documenti esistenti presso l’Archivio di Stato di Trieste, vengono toccati i momenti di costituzione del Club Touristi Triestini e gli indirizzi più signifcativi della sua attività in campo escursionistico e speleologico. Restringendo l’attenzione a quest’ultimo campo, viene messa in evidenza l’esplorazione della Grotta Gigante presso Trieste, i lavo­ri di adattamento della stessa a fni turistici, le visite aperte al grande pubblico promosse dal Club sopra citato. Il passaggio di Trieste alla sovranità italiana nel 1918 comportò la scomparsa del Club Touristi Triestini e la conseguente concentrazione nell’attività speleo­logica della rinata Società Alpina delle Giulie anche di quella del disciolto Club, compresa la gestione turistica della Grotta Gigante.

EMANUELA MONTAGNARI KOKELJ Alcune osservazioni sui dati archeologici relativi alla Grotta Gigante nel Carso triestino – pp. 27-42
La Grotta Gigante, certamente più nota per altri aspetti, è in realtà interessante anche dal punto di vista archeologico. Rinvenimenti occasionali a partire dagli ultimi decenni dell’ ‘800 e scavi sistematici negli anni 1960 hanno portato alla luce materiali di epoca pre-protostorica e, in misura minore, romana. Fra i primi, che documentano episodi di frequentazione dal Neolitico almeno al Bronzo antico-medio, di notevole importanza un “Brotleibidol”, un “oggetto enigmatico” con chiare connessioni tipologico-culturali con l’Italia settentrionale e l’area danubiano-carpatica.
Nella Grotta Gigante sono stati inoltre rinvenuti, in giacitura secondaria, resti umani, che lasciano supporre un uso funerario in un settore purtroppo non defnito della cavità, forse cronologicamente inquadrabile nel Bronzo antico.

FULVIO GASPARO La fauna della Grotta Gigante (Carso triestino, Italia) – pp. 43-62 Dopo una breve storia delle ricerche faunistiche nella Grotta Gigante, iniziate alla fne del XIX secolo, viene riportato l’elenco delle specie rinvenute nella cavità, con note ecologi­che e geonemiche.

ELIO POLLI, FRANCESCO SGUAZZIN Aspetti vegetazionali della Grotta Gigante (2 VG): le piante vascolari ed il componente briologico – pp. 63-80
Viene fornito un primo quadro degli aspetti vegetazionali della Grotta Gigante, 2 VG. Dopo alcune premesse relative alla distribuzione delle specie nelle cavità carsiche secondo fasce verticali di vegetazione in rapporto alla luminosità, all’umidità ed alla temperatura, ven­gono considerate sia le Piante Vascolari (Pteridophyta e Spermatophyta) che le Bryophyta presenti nella Grotta. Il contributo prende in esame sia la vegetazione degli imbocchi che quella dell’interno della cavità in prossimità dei punti di illuminazione artifciale.
FABIO FORTI, PINO GUIDI Grotta Gigante: saggio bibliografco – pp. 81-158 Vengono presentate 780 schede bibliografche di scritti concernenti o menzionanti la Grotta Gigante pubblicati nell’arco di oltre un secolo (1851-1998). L’analisi degli scritti ha permesso di rilevare da un lato che la maggior parte degli stessi (oltre 500) è stata pubblicata nell’ultimo trentennio, dall’altra che i gruppi più consistenti di schede sono nell’ordine quelli illustranti le bellezze della stessa (178) seguiti da quelli relativi a note sui lavori e sulla gestione della grotta (146); un buon numero è dovuto a studi (87) e a citazioni della cavità in studi generali relativi alle varie branche della speleologia (97). Tutte le schede, tranne alcune di cui non è stato possibile visionare il testo, sono corredate da un breve sunto.

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