I primi due decenni (1901 – 1920)
Le motivazioni
L’alba del nuovo secolo trova operanti a Trieste tre società speleologiche, l’Abtheilung für Grottenforschung des Deutschen und Österreichischen Alpenvereins, la Commissione Grotte della Società Alpina delle Giulie e il Comitato Grotte del Club Touristi Triestini. Nella Società Adriatica di Scienze Naturali non opera più la sezione speleologica, anche se il suo maggior esponente, Carlo de Marchesetti, prosegue nell’esplorazione delle grotte alla ricerca di vestigia dell’uomo preistorico. Sono nel frattempo mutate le condizioni che avevano visto nascere nei decenni precedenti le prime strutture che si erano assunte l’incarico di studiare il Carso sotterraneo. L’acquedotto di Aurisina non soddisfa più la richiesta d’acqua della città di Trieste ma il fatto che, nonostante le numerose esplorazioni compiute, non si siano trovati corsi d’acqua ipogei in prossimità della città ha un po’ stornato l’interesse dei politici e degli imprenditori che pensano quindi di attingere l’acqua necessaria ad alimentare un nuovo acquedotto nei siti classici (Recca-Timavo, Risano). In compenso s’è svegliato ed affinato il gusto dell’esplorazione e della scoperta fine a sé stessa: è nato il “grottista”, persona che scende in grotta per il gusto di scoprire, esplorare, percorrere nuovi ambienti. E che trova nei paraggi di casa (le escursioni si fanno in giornata e le più complesse si concludono a tarda sera o in nottata) un mondo nuovo e incontaminato, riservato ai pochi eletti che sapranno affrontarlo e capirlo.
Questo mutamento di interessi e di obiettivi porta quale conseguenza, un progressivo – sia pur lento – abbassamento dell’età dei praticanti, età che tocca limiti piuttosto bassi (inferiori addirittura a quelli del primo Hades Verein, già a suo tempo ritenuti non accettabili dal D.Ö.A.V.), tanto da suscitare timori e allarmismi su alcuni quotidiani locali. La morte in grotta de sedicenne Graziadio Cassab (agosto 1905) dà modo di intervenire sulla pericolosità delle esplorazioni in grotta effettuate al di fuori delle società alpinistiche.
L’ambiente e il territorio
La città di Trieste, e tutto il Litorale che ne costituiva il naturale retroterra, vive i primi anni del secolo in un clima di tensioni sociali e politiche: la monarchia asburgica non soddisfa più le aspirazioni dei popoli che le sono soggetti, la complessa macchina burocratica dà segni di stanchezza, la diffusione della cultura (nel 1900 si pubblicavano a Trieste decine giornali e periodici, in italiano, tedesco, sloveno) crea nuovi bisogni nelle classi sociali emergenti – operai, impiegati, artigiani – che portano allo scontro, talvolta cruento, con i ceti dominanti (nel febbraio 1902 uno sciopero dei fuochisti della compagnia di navigazione del Lloyd Austriaco viene stroncato dalla truppa con 14 morti ed una cinquantina di feriti).
Questa atmosfera di disagio e tensione permea pure le società sportive, che non riescono ad evitare di assumere i riflessi dei colori degli ambienti che le hanno create e che più o meno palesemente ne condizionano la vita. Ed è così che il D.Ö.A.V. non riesce ad aprirsi alla borghesia triestina di lingua italiana, che trova più vicina al suo spirito (e ai suoi interessi) la Società Alpina delle Giulie, mentre le frange del proletariato fedele alla corona interessate all’alpinismo (poco: fare alpinismo allora era piuttosto dispendioso) e all’escursionismo (molto di più) trovano l’ambiente più consono nel Club dei Touristi Triestini. Dal 1904 poi anche gli sloveni desiderosi di svolgere attività alpinistica ed escursionistica hanno una loro associazione che li affranca dal dover frequentare (a seconda dell’estrazione sociale) il D.Ö.A.V. o il C.T.T.
Mentre con il D.Ö.A.V. l’Alpina mantiene rapporti formalmente cordiali (e molto spesso anche di amicizia, sia pure a livello personale) con il C.T.T. questa non intrattiene rapporti di sorta: in sostanza i due sodalizi si ignorano a vicenda. Per contro i rapporti fra il C.T.T. e il D.Ö.A.V. risultano essere sempre buoni. Quale prima conseguenza di questo stato di cose è la nascita di due catasti grotte paralleli: a fianco di quello tenuto dall’Alpina sin dal 1892 ne istituisce pure uno suo il C.T.T. (che sarà comunque meno corposo e meno documentato di quello dell’Alpina, che può contare sull’opera di Eugenio Boegan). Un ulteriore elenco catastale viene pubblicato nel 1907 da Giovanni Andrea Perko, speleologo che collaborava contemporaneamente con il C.T.T. e forse con lo Slovensko Planinsko Drustvo.
Quanto al territorio i due sodalizi di lingua tedesca gravitano sul presunto bacino del Timavo ipogeo, con qualche intervento, da parte del Hades Verein, anche nel postumiese, mentre i grottisti del C.T.T. (ridotti, in campo esplorativo, quasi solo ad Andrea Perko) approfondiscono la conoscenza della Valsecca di Castelnuovo (Matarsko Podolje). Gli uomini dell’Alpina proseguono l’esplorazione delle grotte del Carso Classico, con qualche puntata in Istria nel postumiese e sugli altopiani della Bainsizza e di Tarnova. Non si hanno molte notizie sull’attività dello Slovensko Planinsko Drustvo in quanto gli archivi dello stesso furono distrutti nel 1922, nell’incendio della sede.
I Gruppi Grotte
Abtheilung für Grottenforschung des Deutschen und Österreichischen Alpenvereins
Dopo grossi lavori esplorativi alle Grotte di San Canziano, portati a termine nel secolo precedente, il D.Ö.A.V. attraversa un periodo di crisi, dovuto all’invecchiamento della squadra esplorativa che presta la sua opera soprattutto nella gestione della Grotta di San Canziano; fra i risultati di un certo rilievo si può ricordare la scoperta, nelle grotte di San Canziano, della Galleria del Silenzio (a cui ha partecipato l’ormai ultrasessantenne Giuseppe Marinitsch. Viene vivificato nel 1911 dalla fusione con il Höhlenforscherverein Hades in seguito alla quale assume il nome di Höhelforscungsenabteilung Hades.
MÜLLER F. | 1907 | Ueber den Karst und seine Phänomene, Jahersber. d. Vereins für Vaterland | Naturkunde in Wüttemberg, 63, Stuttgard 1907 |
MÜLLER Josef | 1914 | Bericht der Höhlenforschungsabteilung “Hades” für das Jahr 1913 | Jahresbericht Sekyion Küstenland des D.Ö.A.V. 1913, Trieste 1914 |
Comitato Grotte del Club Touristi Triestini
Dopo la crisi, dovuta all’uscita di molti giovani, che sul finire del secolo XIX ne aveva rallentato l’attività, agli inizi del ‘900 il Comitato si riprende, sia pur lentamente. La maggior attività esplorativa viene condotta da Giovanni Andrea Perko, che peraltro risulta collaborare con elementi del Hades Verein ed operare pure con lo Jamarsko Drustvo (in occasione della scoperta e sistemazione della Grotta del Fumo di Marcossina). Nel 1905 il C.T.T. acquista la Grotta Gigante che viene attrezzata per la visita dei turisti; i lavori, che dureranno sino al 1908, condiziona notevolmente l’attività di campagna. In questo periodo fanno capo al C.T.T. pure alcuni studiosi isolati, quali Benno Wolf (che pure aveva un suo catasto grotte personale), Giuseppe Müller (che più tardi passerà al Hades), Eugenio Neumann, che visitano grotte non solo sul Carso triestino ma anche in altre zone dell’impero Austroungarico.
— | 1904 | Speleologia | Il Tourista, 10 (1903): 98-106, Trieste 1904 |
MÜLLER Giuseppe | 1905 | Nuovi coleotteri cavernicoli del Litorale | Il Tourista, 11 (1-4) (1904): 12-15, Trieste 1905 |
— | 1906 | Speleologia | Il Tourista, 11 (1904): 43-86, Trieste 1906 |
PERKO G. A. | 1906 | La fauna diluviale nella caverna degli Orsi presso Nabresina | Il Tourista, 11 (1904): 86-90, Trieste 1906 |
PERKO G. A. | 1906 | Die Riesengrotte bei Triest | Globus, 89 (10): 152-157, Braunschweig 1906 |
— | 1908 | Grotta Gigante di Brisciki presso Opcina Trieste | 8 pagg., 5 foto (pieghevole in 8ø piccolo con testo in italiano, tedesco, inglese e francese) |
PERKO, G. A. | 1908 | Die Tropfsteinhöhle von Slivno bei Nabresina (Triester Karst) | Mitt. d. K. K. Geogr. Gesellschaft in Wien, 1908 (11-12): 453-462. |
— | 1909 | Speleologia | Il Tourista, 12-12 (1905-1906): 61-82, Trieste 1909 |
SURINGAR L. D. | 1910 | La Grotta Gigante di Briscichi presso Opcina | Stab. Tip. Unione E: Meneghelli e C., Trieste 1910: 1-10; pure su “Il Tourista”14 (1909): 11-18, Trieste 1911 |
CALAFATI Alessandro | 1912 | San Servolo | Il Tourista, 15 (1912): 3-53, Trieste 1913 |
Commissione Grotte della Società Alpina delle Giulie
Sotto la presidenza Paolina viene studiata l’idrografia del Carso di Becca e Occisla ed i suoi rapporti con le risorgive di Bagnoli e di Ospo; nel 1904 la conduzione della Commissione viene affidata ad Eugenio Boegan che dà un notevole impulso alle ricerche di idrologia e morfologia carsica (studio dei laghi carsici di Doberdò, Pietrarossa e Sablici, monografia sulle sorgenti di Aurisina, indagine sulle risorgive del Timavo, saggio sulla Grotta di Trebiciano). Nel 1907 viene pubblicato un elenco, corredato da una carta topografica al 75000, delle prime 314 grotte messe a catasto. Visto l’aumento di attività, che viene estese agli altopiani della Bainsizza e di Tarnova, e l’arrivo di nuove leve nel 1911 la Commissione istituisce il suo primo corso di speleologia (tecnica esplorativa, rilievo).
BOEGAN Eugenio | 1901 | Le grotte dell’altipiano di San Servolo | tip. Caprin, Trieste 1901: 1-39 |
PAOLINA Guido | 1901 | Alcune note sulla valle del Rosandra | Alpi Giulie (1-2). |
BOEGAN Eugenio | 1903 | La grotta Noè, Alpi Giulie 8 (4) | Alpi Giulie 8 (4): 1-12 estr. |
BOEGAN Eugenio | 1905 | Le sorgenti di Aurisina con appunti sull’idrografia sotterranea e sui fenomeni del Carso | Tip. Caprin, Trieste 1905: 1-126 |
BOEGAN Eugenio | 1907 | Elenco e carta topografica delle grotte del Carso | Stab. Tip. Caprin, Trieste 1907: 1-20 |
BLG [BLASIG Francesco] | 1910 | Troglobi | Alpi Giulie 15 (2): 34-42 |
BOEGAN Eugenio | 1910 | La grotta di Trebiciano | Alpi Giulie14 e 15; Estr, Stab. Artistico Tip. Caprin, Trieste 1910: 1-68 |
BOEGAN Eugenio | 1911 | La grotta e il castello di San Servolo | Alpi Giulie 15 (1): 12-22, (2): 49-54 |
VALLE Antonio | 1911 | Note sulla fauna e flora della grotta di Trebiciano presso Trieste | Alpi Giulie 15 (1): 22-26 |
TIMEUS Guido | 1912 | Il litio e la radioattività quali mezzi di indagine nella idrologia sotterranee | Atti della Soc. It. per il Progresso delle Scienze, V riunione, Roma 1911: 751-771 |
Höhelforscherverein “Hades”
Nasce nel 1904 dall’incontro di un gruppo di ufficiali e graduati dell’esercito di stanza a Sesana con alcuni membri della piccola borghesia triestina di lingua tedesca; pubblica sette numeri del bollettino “Hades” (in sostanza estratti della rivista “Globus” opportunamente copertinati). Espleta una notevole attività sino al 1911, anno in cui confluisce nel D.Ö.A.V.
MÜHLHOFER Franz | 1907 | Die Erforschung des Magdalenschachtes, Höhelforscherverein “Hades” | Triest, 1, Mai 1907 (Globus, XCI, 19: 298-303, Braunschweig 1907) |
MÜHLHOFER Franz | 1907 | Der mutmassliche Timovotalschluss, Höhelforscherverein “Hades” | Triest, 2, Juli 1907 (Globus, XCII, 1: 12-15, Braunschweig 1907) |
MÜHLHOFER Franz | 1907 | Über knochenfhrende Diluvialschichten des Triester Karstes und Karstentwaldung, Höhelforscherverein “Hades” | Triest, 3, August 1907 (Globus, XCII, 7: 109-111, Braunschweig 1907) |
MÜLLER Josef | 1908 | Über die Bedeutung eines Käferfundes in der Lindner-Grotte bei Trebic im Triester Karst, Höhelforscherverein “Hades” | Triest, 4, Juli 1908 (Globus, XCIV, 4, Braunschweig 1908) |
MÜHLHOFER Franz | 1908 | Der Lindner-Timavo und seine Bedeutung für das Studium der Karsthydrographie, Höhelforscherverein “Hades” | Triest, 4, Juli 1908 (Globus, XCIV, 4: 53-56, Braunschweig 1908) |
Jamarski Odsek Slovensko Planinsko Drustvo. Gruppo Grotte dell’Associazione Alpina Slovena
Costituito nel 1904 svolge una certa attività speleologica, soprattutto nella gestione di grotte turistiche (Grotta di Corniale-Vilenica, Grotta del Fumo-Dimnice); l’incendio della sede sociale, ospitata assieme ad altre organizzazioni slovene nell’Hotel Balkan, portò alla distruzione degli archivi e di tutta la documentazione sull’attività svolta.
Società Adriatica di Scienze Naturali
Dopo lo scioglimento della “Sezione Speleologica” (dicembre 1895) le ricerche in grotta tornano ad essere svolte dalla Sezione Preistorica, formata in buona parte dagli stessi elementi della struttura disciolta e sotto la direzione di Carlo de Marchesetti. Qualche anno dopo una parziale attività in grotta è messa in atto dalla “Commissione entomologica”. In questo periodo studiosi della S.A.S.N. pubblicano sul bollettino sociale anche notevoli contributi di idrologia carsica.
MÜLLER Giuseppe | 1904 | Sulla fauna delle Caverne, considerazioni generali e note critiche | Bollettino della Società Adriatica di Scienze Naturali, 22 (1903), Trieste 1904. |
TIMEUS Guido | 1910 | Sui mezzi d’indagine nell’idrologia sotterranea. Nuovi metodi | Boll. della Soc. Adriatica di Scienze Naturali, |
VORTMANN G., TIMEUS Guido | 1911 | L’applicazione del cloruro di litio nelle indagini d’idrologia sotterranea | Boll. Soc. Adriatica di Sc. Naturali, 25 (2): 233-237 |
VORTMANN G., TIMEUS Guido | 1911 | L’applicazione di sostanze radioattive nelle ricerche d’idrologia sotterranea | Boll. Soc. Adriatica di Sc. Naturali, 25 (2): 247-259 |
Gruppi Minori
Gruppo anonimo
Nel 1908 risulta operante sul Carso un gruppo – da nomi dei suoi componenti dovrebbe essere diverso da quello delle scuole Reali – che aveva creato un suo “catasto”, con parte dei rilievi copiati, parte eseguiti da G. Zaccaria.
Gruppo la Cavallerizza
L’unica notizia su questo fantomatico gruppo è una scritta sulla parete sinistra della grotta Sercetova, 290 VG.
Gruppo Scuole Reali di Trieste
Gruppo informale, costituito da studenti, risulta abbia visitato parecchie grotte del Carso (sigle in minio alla Grotta Ercole, 6 VG e alla Grotta del Bosco dei Pini, 18 VG); cessa la sua attività dopo l’incidente alla Grotta del Tasso, 147 VG, in cui nell’agosto 1905 perde la vita il sedicenne Graziadio Cassab.
Jamarski Odsek Nabrezina
Nel 1910 opera sul Carso dei dintorni di Aurisina un gruppo che si dedica principalmente alla ricerca di reperti archeologici nelle grotte.