PREPRINT DEL 7TH INTERNATIONAL CAVE BEAR SYMPOSIUM
Pubblicato sul n. 45 di “Progressione” anno 2001
In occasione del 7th International Cave Bear Symposium (Trieste, 5-7 ottobre 2001), a cura del Museo di Storia Naturale sono stati pubblicati gli “Estratti dei lavori riguardanti la grotta Pocala di Aurisina “. Si tratta di una serie di studi che si riferiscono alla ripresa delle ricerche stratigrafiche in una delle più famose “stazioni” paleontologiche pleistoceniche del Carso Triestino. In particolare i lavori contenuti in questo fascicolo sono:
Calligaris R. (2000) – 1999 – Ritorno in Pocala, studio ripreso dagli Atti della Tavola Rotonda: “I Covoli di Velo un importante sistema carsico dei Monti Lessini – Verona”, (1 6-1 9 aprile 1999).
Si tratta di una ricostruzione storicadegli avvenimenti e delle ricerche dal 1893 al 2000, che hanno interessato diversi personaggi che si sono avvicendati, con varie competenze professionali e scientifiche, negli scavi in Pocala. Vengono illustrate tutte le stratigrafie dei depositi di riempimento, compresa una inedita di C. Marchesetti. A partire dal 1998 il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste ha intrapreso una nuova campagna di scavi in particolare nei pressi delle trincee VI e VI1 dei precedenti scavi del Battaglia. Vengono inoltre illustrate le varie fasi dei lavori che sono stati eseguiti per l’effettuazione di carotaggi, di cui uno all’esterno e I’altro all’interno della Pocala per conoscere la situazione stratigrafica dei riempimenti della cavità stessa. Sono anche illustrate delle interpretazioni geologiche dell’area in cui si trova la Caverna Pocala e gli ipotetici collegamenti con altre cavità che si aprono nei pressi. Vi sono infine dei riferimenti preliminari sui giacimenti di “saldame” che sono stati trovati nella cavità, nei suoi dintorni e nei rapporti con i grandi giacimenti di sabbie silicee che sono presenti in diverse località dell’lstria.
Calligaris R. (2000) – Die Kembohrungen in der Pocala Hoehle bei Trieste (Italien). Pubbl. su: Beitr. Paleont., 25: 153-159, Wien.
Il lavoro pubblicato su due colonne affiancate (in italiano ed in tedesco), nella parte introduttiva riassume la storia degli scavi in Pocala eseguiti dal Battaglia e la proposta della nuova trincea di scavo con l’intento di giungere a quel “museo in grotta” che possa lasciare in piena visibilità didattica una sezione stratigrafica in sito. Descrive i carotaggi eseguiti nel 1999, uno nell’area antistante l’ingresso alla cavità, l’altro in corrispondenza della sala centrale verso il fondo, eseguito dall’esterno dopo aver perforato 22 metri di volta rocciosa. Il primo sondaggio ha trovato il fondo roccioso dopo 11 metri di sedimenti. il secondo dopo 17 metri, di cui i primi 3 m sono da considerarsi costituiti da materiali rimaneggiati. L’interesse per questo nuovo metodo nell’affrontare lo studio dei depositi di riempimento in una grotta riguarda in particolare un riesame degli “strati ad Ursus”, nell’ambito dell’intera successione stratigrafica e contribuirà inoltre a meglio comprendere la storia geologica della cavità degli ultimi milioni di anni (dal Pliocene).
Tremul A,, Calligaris R., Lenaz D. & Princivalle F. (2000) – A preliminary report on sediments from Pocala-Cave: Sedimentological and heavy mineral analysis. In Atti del 6th International Cave Bear Symposium (0. Castro, 27-30 settembre 2000).
Nel corso del 1999 sono state eseguite due perforazioni meccaniche con prelievo dei carotaggi nei sedimenti della Caverna Pocala di Aurisina. Il primo è stato eseguito in posizione esterna alla cavità, l’altro interno in asse della galleria. Della sola perforazione esterna vengono presentate le prime analisi sedimentologiche in particolare nei primi 10 metri di sedimenti, con la presenza dominante di sabbie e argille. Sono stati inoltre riscontrati 4 livelli in cui sono comparsi dei minerali pesanti. I primi 3 metri sono rappresentati da sedimenti bruno-scuri e bruni e sono da considerarsi quali depositi superficiali. Verso il basso della perforazione il colore vira al bruno-rossastro ed a 5-6 metri di profondità al rosa o grigiorosa, dovuto a dei livelli calcitici. A circa 7 metri di profondità il colore tende all’ocra ed al rossastro. In questo livello per lo spessore di circa 50 cm sono presenti delle successioni lamellari (da millimetriche a centimetriche) di una sabbia rossa e gialla. Infine al fondo della perforazione sono comparse delle sabbie gialle. Tra le conclusioni viene rilevata la considerazione che i sedimenti siltosi costituiti prevalentemente da quarzo e plagioclasi, possono essere stati determinati da periodiche rapide deposizioni dovute ad eccessi diluviali nel corso di periodi interglaciali. In questi periodi di deposizioni dovute prevalentemente a materiali di provenienza flyschoide, sono stati anche trasportati dei minerali pesanti che si trovano qui intercalati. Un’osservazione alla proposta dell’evento diluviale avvenuto in fase interglaciale, riteniamo che vada corretto con la parola glaciale. In effetti nella nostra zona carsica gli eccessi climatici pleistocenici sono stati determinati da grandi piovosità (diluviale), periodi questi corrispondenti altrove, alle definizioni di periodo glaciale.
Tremul A,& Calligaris R. – A preliminary comparison between boring from Pocala Cave and an unroofle cave at Borgo Grotta Gigante, Trieste Karst (Nota preliminare).
Tra Borgo Grotta Gigante e Prosecco, nella zona delle grandi doline si trova un solco a pareti verticali, relitto di un’antica grotta a galleria di indubbia origine paleofluviale. Dopo le positive esperienze sul le perforazioni alla Pocala, avevo suggerito al dott. Calligaris di eseguire una serie di sondaggi in questo solco, innanzitutto per verificare se i sedimenti presenti nel solco stesso potevano indicarci se si trattava veramente di un deposito di riempimento di una cavità, in secondo luogo si voleva operare un confronto sedimentologico con i sondaggi della Pocala. Nella parte descrittiva e metodologica di questo studio preliminare, gli Autori c’illustrano le successioni stratigrafiche dei materiali rinvenuti nei cinque sondaggi eseguiti in asse dell’antica galleria.
Il terzo sondaggio ha mostrato una perfetta similitudine con quello eseguito all’esterno della Pocala, in particolare per la presenza dei livelli di laminiti calcitiche. Tra gli immediati e assai importanti risultati ottenuti, si è constato che in tutti i cinque casi vi è stata la totale assenza di materiali di crollo delle volte di queste antiche gallerie. Evidentemente la dissoluzione superficiale dei calcari (carsismo diretto) opera una consumazione dissolutiva che porta sempre a condizioni di perfetto equilibrio nella tensione delle volte, per cui tale lenta consumazione non porta a fenomeni di crolli improvvisi.
Altra osservazione importante sulla tipologia dei sedimenti, dove nei vari sondaggi è stata notata una irregolarità deposizionale, segno questo che tutti i sedimenti presenti nelle nostre grotte del tipo a galleria, hanno subito diversi momenti di mobilizzazione nel corso dei complessi e più volte ripetuti eventi diluviali pleistocenici. Vi è anche un riferimento riguardante l’età dei depositi di riempimento delle nostre grotte, in particolare per le parti più profonde dove vi sono state ripetutamente riscontrate deposizioni sabbiose gialle. Gli Autori citano uno studio (Bosak et alii) dove in base a datazioni paleomagnetiche, eseguite su di un simile sedimento di fondo giallo, nella zona carsica di Kozina (Slovenia), è stata riscontrata un’età di 5,3 milioni di anni, che corrisponde ad un Pliocene medio.
Fabio Forti