Resumidero I° II° III° de la Crucesita

 

RESUMIDERO I° II° III° DE LA CRUCESITA (-107 M)

P. 35 nel I Resurnidero de la Crucesita (Foto G.Sollazzi)

Pubblicato sul n. 16 di PROGRESSIONE – Anno 1986
Il dotto Elio aveva trovato un interessante inghiottitoio, peccato che una strettoia ne impedisse l’esplorazione a -30 m sopra un pozzo di circa 20 m. Si sa che con la buona volontà e gli attrezzi adatti si fan miracoli; quindi assieme a Mario e Maurizio armati di punte e mazza ci dilettammo ad aver ragione dell’ostacolo, infatti dopo un paio d’orette di scomodo martellamento riuscimmo a passare oltre. Ci attendevano due pozzi sulla ventina e una lieve corrente d’aria che ben lasciava spe­rare. Difatti nella caverna sottostante sentim­mo i richiami di Guido che non poteva scendere da un altra parte essendo finito il suo materiale, ma in compenso ci vedeva; trovato il collegamento con l’altro inghiottitoio attiguo non restava che continuare a scendere verso nuove sorprese ….
Lasciati i dialoghi a più concrete attività entrai in un meandro la cui porta d’ac­cesso era costituita da un passaggio sifonante: oltre continuava, tutto era ricoperto da una spessa patina di fango molle. Ritornai per invi­tare i miei amici a fare un giretto…, Mario visto l’inizio mi promise severe sanzioni fisiche se oltre tutto finiva ma non fu così per mia fortuna. Dopo indescrivibili “numeri” in meandro giun­gemmo sopra un altro pozzo che Maurizio scese senza toccare il fondo essendo la corda troppo corta, comunque era un pozzo sui 20 m. L’indomani Guido ingenuamente incuriosito dai nostri racconti si scambiò con Maurizio e fece molto male, infatti oltre la solita “cura” di fango rimanevano da scendere altri due pozzi per giungere alla fine; malinconico fondo tra detriti alluvionali e altro fango che chiudeva il tutto. Mesto ritorno e bagno collettivo nel pas­saggio sifonante essendo alquanto scarsa l’ac­qua all’esterno per pulire il materiale visto che ci eravamo trasformati in allegri pupazzetti di fango.
Partecipanti: M. Bianchetti, M. Giovino, E. Padouan, P. Pezzolato, G. Sollazzi e M. Stac­chi.
Scritto da Paolo Pezzolato in un triste giorno di pioggia.