Landri Scur

 

LANDRI SCUR – FRIULI – Storia delle esplorazioni

Pubblicato sul n. 1 di PROGRESSIONE – Anno 1978
Landri Scur è la più nota grotta della alta Valcellina, grazie soprattutto all’enorme portale con cui si apre a quota 1105 sul versante N del M. Resettum. Numerose sono le leggende popolari su di essa. Le prime esplorazioni ed i primi rilievi della cavità risalgono all’inizio di questo secolo. Allora era conosciuta solo la prima parte, cioè le due grandi caverne iniziali e la bassa galleria che si diparte alla fine della seconda caverna. Poiché le leggende asseriscono che la cavità collegava un tempo l’Alta Valcellina e la valle di Andreis, attraversando quindi da parte a parte il M. Resettum, e per la forte corrente d’aria presente alla fine della cavità allora sconosciuta, nel 1967 una squadra del G. T. S. esplora la cavità e scopre un lungo e stretto cunicolo che esplora per un centi­naio di metri; esegue pure un rilievo sommario.
Le alluvioni degli anni successivi fanno franare il grande riempimento di sabbia presente nella II caverna dell’ingresso ed è così impedita la prosecuzione delle esplo­razioni.
Soltanto nel luglio del ’74 una squadra della CGEB raggiunge la cavità ed inizia il lungo lavoro di disostruzione della frana di sabbia, lavoro che comporta due uscite di scavo. Nell’agosto del ’74 si riesce a forzare l’ostruzione e si raggiunge l’inizio del cuni­colo esplorato nel ’67 dal G. T. S. Questo cunicolo si rivela lungo circa 200 m in parte in discesa, in parte in salita, con al termine una viscida strettoia lunga circa 8 metri, che immette direttamente in un pozzo di 18 me­tri, stretto e malagevole per il primo tratto, come a camino nella parte inferiore. Alla base di questo pozzo, un basso passaggio immette in un’ampia galleria che prosegue in due direzioni, ma due laghi bloccano gli esploratori. Le esplorazioni successive ven­gono bloccate dalle abbondanti piogge che provocano il sifonamento dei due laghi. Solo nei primi giorni del ’75 l’esplorazione può continuare; vengono esplorati i due rami scoperti la volta precedente: uno, lungo circa 150 metri, ritorna verso l’ingresso della cavità e termina con una frana di ciottoli; l’altro prosegue per circa 350 metri, amplian­dosi sempre di più. Questo ramo, interrotto da vari laghetti che in periodo di pioggia occludono la galleria, termina con un’ampia caverna inclinata, il cui fondo è coperto da massi, di crollo e ciottoli. Nel punto più basso di questa caverna si ritrova la forte corrente d’aria presente nella prima parte della cavità; qui l’aria filtra attraverso i ciottoli che impediscono la prosecuzione dell’esplorazione.
Per la Forte corrente daria si decide di tentare uno scavo per cercare la prosecu­zione. Nei mesi successivi numerose spedi­zioni vengono bloccate o daI sifonamento dei laghetti nella galleria, o dal franamento del cumulo di sabbia nella parte iniziale della cavità. Comunque con numerose uscite e molta fatica si portano in fondo alla caverna i materiali occorrenti (puntelli di ferro, reti metalliche ecc.) e si iniziano le operazioni di scavo.
Nel luglio del ’76, approfittando di un periodo di siccità, una squadra pone un campo interno e prosegue per tre giorni gli scavi, riuscendo quasi a superare l’ostacolo. Viene pure eseguito un rilievo geologico di tutta la cavità. Purtroppo l’uscita succes­siva è bloccata dal solito sifone. Poi viene l’inverno.
Nell’estate del ’77 si ritorna, ma pur­troppo, per l’abbondanza delle piogge prima­verili, si trova nuovamente ostruito il pas­saggio nella sabbia all’ingresso del cunicolo.
Si perdono così due uscite solo per riaprire il passaggio. E le uscite successive vengono bloccate dal maltempo.
Per ora quindi il Landri Scur continua a celare il suo mistero (quanto è lungo, per­chè e da dove viene la forte corrente d’aria, qual’è la circolazione dell’acqua); contiamo però, appena il tempo lo permetterà, di con­tinuare i lavori di disostruzione per cercare la prosecuzione di questa cavità e svelare i suoi misteri.

 DATI CATASTALI:

Landri Scur (Fr 125)
Posizione: 0° 07′ 34 E 46° 15′ 38
Tavoletta: 24 IV NE
Dislivello: m 40 – Pozzi interni: m 7 – 18 Q. L: 1105
Lunghezza: m 1023
Rilievi: 1967 GTS – 1974-75 SAG
Hanno partecipato alle varie esplorazioni e ai lavori di scavo:
M. Cova, U. Tognolli, F. Forti, F. Dur­nik, D. Michelini, T. Ferluga, Bosich, E. Faraone, L. Torelli, P. Guidi, R. Semeraro, Feresin, S. Stibelli, L. Kemperle, Marolla, Demonte, Cergol, S. Savio, Bonivento.
                                                                                         Umberto Tognolli