Vittorio Polli

 

Vittorio Polli – Trieste il 15 giugno 1865 Milano 1946

Vittorio Polli (foto Archivio Silvio & Elio Polli)

 

 

 

 

Pubblicato sul n. 62 di PROGRESSIONE

 

1*Vittorio Polli è un omonimo ma non parente dei soci della Commissione Silvio ed Elio Polli.
Nato a Trieste il 15 giugno 1865 Vittorio Polli proveniva da una famiglia d’origine ve-neta (suo bisnonno era giunto a Trieste da Chioggia nel primo decennio dell’Ottocento).
E’ stato il rampollo di una stirpe di architetti e pittori: fra i suoi congiunti si possono ricorda­re il nonno Giorgio, dapprima ingegnere e poi architetto (parecchi palazzi di Trieste portano la sua firma: fra i tanti il palazzo del Monte di Pietà e la Pescheria Centrale), il padre Felice pure lui architetto, le figlie Mariella e Cornelia “… entrambe allieve dell’Accademia di Brera di Milano, pittrici originali e ispirate disegnatrici. come ebbe a scrivere molti anni fa la poetessa Bice Polli, senza dimenticare il cugino Cesare, ottimo e spiritoso caricaturista, poliglotta e di cultura vastissima. Viste queste premesse, anche la strada di Vittorio non poteva essere diversa: interessato all’arte, dopo essersi impiegato giovanissimo quale ‘scrivano’ presso la ditta Bischoff, studia pittura presso Giuseppe Barison, specializ­zandosi nel disegno.
Nel 1891 si trasferisce in Germania, a Würzburg, dove apprende la tecnica della litografia. Spirito inquieto, l’anno seguente lascia questa nazione per Meiringen in Svizzera, città in cui non si ferma poi molto: torna in Germania (Amburgo), si reca in Sud America (Belen del Parà, Brasile) viaggiando in prima classe all’andata e come sguattero (per pagarsi il biglietto) al rientro, quindi Egitto (Il Cairo), Trieste e nuovamente Amburgo. Fra il 1896 e il 1898 svolge attività di fotografo a Trieste con lo studio in via dell’Acquedotto 24.
Nel 1897 Vittorio fa parte del nucleo di garibaldini triestini che si batterono, agli ordini di Ricciotti Garibaldi, contro i turchi a Domokos, in Grecia. Nel corso di questa campagna militare continuò a disegnare documentando l’epopea delle camicie rosse.

0290 VG – Rilievo della Sercetova, cent’anni dopo

Rientrato ad Amburgo vi rimane per poco tempo: la nostalgia lo fa ritornare in Grecia ove avvia uno stabilimento di arti grafiche e prende moglie. Da qui, non andata a buon fine l’impresa tipografica, si trasferisce in Romania, portando seco moglie, due figli e la suocera rimasta nel frattempo vedova. A Bucarest, mentre lavora come illustratore e cartellonista, ha altri due figli ma perde la moglie ed il primogenito.
Allo scoppio della prima guerra mon­diale porta la famiglia a Milano, città in cui risiederà sino alla morte. Sistemati i suoi cari si arruola come soldato semplice in un battaglione territoriale ove presta la sua opera negli ospedali, continuando comunque a lavorare come pittore fornendo disegni alle Officine Grafiche Modiano, alle Arti Grafiche di Bergamo e allo stabilimento Bertarelli; per quest’ultimo realizza le immagini per le figurine Liebig. Mentre per vivere accettava qualsiasi tipo di lavoro grafico, proseguiva a disegnare e dipingere per conto suo, ritraendo situazioni, personaggi, vicende personali. Sue opere si trovano oggi conservate nei musei di Bucarest, Trieste, Lubiana, nonché in Egitto e in Brasile. Muore a Milano nel 1946, i suoi resti riposano ora nella tomba di famiglia, nel cimitero comunale di Sant’Anna di Trieste.
Sportivo, nel marzo 1883 è nel grup­po dei giovanissimi che parteciparono alla fondazione della Società degli Alpinisti Triestini (la futura Società Alpina delle Giulie), sotto le cui insegne svolge la sua attività di rocciatore allenandosi sulle pareti della Val Rosandra.
Socio quindi dell’Alpina delle Giulie sin dalla sua costituzione, vi pratica attività alpinistica e speleologica. Nell’attività alpi­nistica degno di nota è il tentativo di sca­lata – compiuta nel 1895 assieme a Pietro Cozzi – al Civetta, tra la Piccola Civetta e l’attuale Cima De Gasperi, dovendo alla fine rinunciare dopo ben nove ore di salita ed aver superato circa 600 metri.

0290 VG – Gr. Sercetova, l’ingresso nel 2015

Per quanto attiene la speleologia, è stato fra i primi membri del Comitato Grotte (sui registri appare presente dal 1884 al 1891). La sua prima discesa in grotta, documentata, è già del 1883 allorché il sei maggio, appena due mesi dopo la costituzione della Società degli Alpinisti Triestini e del suo Comitato Grotte, esplora la Grotta Sercetova (futura 290 VG e 222 Reg.), lasciandovi su una parete la sua firma (a matita e con tanto di stemma dell’Alpina). Negli anni 1884-1885 scende più volte nella Caverna di Trebiciano, allora la grotta più profonda del mondo, nell’ambito delle ricerche idrologiche che vi conducevano gli studiosi dell’Alpina.
Il 20 aprile 1890 fa parte della squadra della Commissione Grotte che esplora la Grotta Gigante superando il salto di 45 metri che si trova sotto il secondo ingresso (cono­scevano già l’Ingresso Alto della grotta ma non avevano scale sufficienti per scendere il grande pozzo).
Il rilievo della cavità e dell’immane caverna è eseguito proprio da Vittorio Polli; purtroppo il disegno della cavità è andato smarrito, probabilmente faceva parte del materiale sequestrato, assieme agli archivi dell’Alpina, dalle autorità austriache nel maggio 1915, all’entrata dell’Italia in guerra. Le misure di profondità (160 m) e lunghezza (380 m) della grotta saranno le stesse che darà G. A. Perko, dello Hades Verein, qualche mese dopo.

Vittorio Polli – Gr. Sercetova, 290 VG – 24.10.2015 (foto E. Polli)

ULTERIORI NOTIZIE SU VITTORIO POLLI SI POSSONO TROVARE ANCHE IN

  • – -, 2013: Artisti e cavalieri: Vittorio Polli pittore, Rivista di Cavalleria, n. 2: 36, aprile 2013
  • Bianchini R., 2009:I primi sulla Civetta. Pillole di storia. I parte, Il Notiziario CAI Por-denone n. 34, Pordenone, marzo 2009
  • Cescutti F., 2010: Reportage d’artista, Vitto­rio Polli pittore garibaldino di Trieste, Il Piccolo, Trieste 9 set. 2010
  • Martelli C. H., 2001: Dizionario degli artisti di Trieste, dell’Isontino e della Dalmazia, Hammerle ed. Trieste 2001, p. 297
  • Polli B., Scala Giorgio e Carlo Polli, dattilo­scritto, senza data, di tre pagine conser­vato presso l’Archivio S. Polli
  • Veronese L. jr., 1977: Domokos 1897 – repor­tage d’artista. I garibaldini per la libertà della Grecia nelle immagini di Vittorio Polli (1865-1946), Bolaffio ed., Trieste 1977
  • Villani D., s.d.: Vittorio Polli, dattiloscritto, Arch. Silvio ed Elio Polli, Trieste s. d., pp. 7

                                                                                     Pino Guidi, Elio Polli