Michele Gortani

 

MICHELE GORTANI – Lugo di Galizia (E) 21.1.1883 – Tolmezzo 24.1.1966

Michele Gortani, una delle figure più peculiari della speleologia friulana del Novecento, nasce a Lugo di Galizia, in Spagna, in cui i genitori si erano trasferiti per lavoro. Tornati in patria, trascorre l’infanzia e l’adolescenza ad Arta Terme (Cedarchis), quindi frequenta il liceo-ginnasio J. Stellini di Udine; terminati gli studi si trasferisce a Bologna nella cui Università nel 1904 si laurea in scienze naturali.
La sua carriera accademica inizia il primo novembre dello stesso anno con l’incarico di assistente di cattedra all’Università di Perugia proseguita poi nelle Università di Bologna, Torino e Pisa. Il 16 febbraio 1922 ottiene la cattedra come professore straordinario di geologia nell’ateneo di Cagliari, da qui passa a Pavia ove incontra T. Taramelli che lo instrada definitivamente negli studi geologici (su 325 saggi ben 250 sono attinenti la geologia). Il 1924 è l’anno in cui assume l’incarico all’Università di  Bologna, incarico che manterrà sino al pensionamento che avverrà nel 1953; dal 1953 al 1958 proseguirà le lezioni in qualità di professore straordinario. Per i meriti acquisiti nell’insegnamento, il Presidente della Repubblica G. Gronchi gli conferirà il titolo di Professore Emerito.
Nel 1911 sposa Maria Gentile Mencucci di Zuglio. Studioso, insegnante, ma anche politico Michele Gortani nel 1913 viene eletto deputato nel collegio Tolmezzo-Gemona. Nel 1915 parte volontario come sottotenente degli alpini venendo destinato alle Alpi Carniche; nel 1916 redige, su incarico del ministro della guerra Bissolati, un rapporto – critico – nei confronti dell’operato dello stato maggiore, rapporto che gli vale tre mesi di prigionia nella fortezza di Osoppo. La sua carriera politica, interrotta nel 1919, prosegue anche dopo la fine della II Guerra Mondiale: dal 1946 al 1948 partecipa all’Assemblea Costituente e dal 1948 al 1953 viene eletto senatore nel collegio di Tolmezzo.
La sua attività di studioso inizia nel 1902 con un saggio sui “Nuovi fossili raibliani della Carnia”: aveva appena 19 anni, e questo fu il primo di parecchie centinaia di scritti su di un arco di temi che dimostrano la sua versatilità: geologia, botanica, geografia umana, etnografia, etnologia, entomologia, speleologia, paleontologia, idrologia, difesa del suolo, studi forestali.
Anche se la geologia fu il centro della sua attività e dei suoi interessi (fra il 1936 e il 1938 diresse delle spedizioni in Africa: per conto dell’AGIP operò in Dancalia, Harar, Ogaden) la speleologia non fu comunque un interesse secondario, anzi: il 18 marzo 1903, assieme C. Alzona, G. Trebbi e C. Barbieri fonda una Società Speleologica che pubblicherà in quell’anno e nel seguente la Rivista Italiana di Speleologia, primo bollettino italiano dedicato espressamente al mondo delle grotte.
Chiusa la parentesi giovanile speleo bolognese, pur trovandosi per motivi di lavoro lontano dal Friuli collabora attivamente con il Circolo Speleologico e Idrologico Friulano e con la sua rivista Mondo Sotterraneo su cui non solo pubblica vari studi ma cura soprattutto buona parte della sezione Recensioni.
Quindi nel 1929 viene chiamato a presiedere il neocostituito, a Postumia, Istituto Italiano di Speleologia, Istituto che dirigerà sino 1944 e che ricostituirà a Bologna negli anni ’50 come segmento della Facoltà di Geologia della locale Università.
Gli anni del dopoguerra, 1946, lo vedono Presidente della Società Alpina Friulana e della Società Filologica Friulana. Dal 1954, anno della morte di Egidio Feruglio, al 1966, anno della sua scomparsa, è presidente del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano di Udine, sodalizio che lo aveva visto socio sin dai primi anni del secolo.
Legato da un profondo amore per la sua terra e per la gente che vi abitava, negli ultimi anni della sua vita concretizza a Tolmezzo il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni Popolari (ora intitolato a Luigi e Michele Gortani), struttura alla cui realizzazione aveva dedicato oltre un quarantennio di lavoro appassionato e che ora documenta la vita del popolo carnico in tutte le sue manifestazioni.
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Anche se in questa scheda biografica viene privilegiato il Gortani geologo e speleologo, la sua attività congiunta alla sua vasta cultura in più campi lo portarono ad essere membro di molti istituti scientifici. E’ stato socio dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia delle Scienze di Bologna, dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali, dell’Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Udine (dal 1906, vi era entrato già a 23 anni), corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino, dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, dell’Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Verona, Accademico Benedettino, membro della Société Géologique de France, dell’Accademia Leopoldina-Carolina Naturae Curiosum di Halle, del Geologische Vereiningung di Bonn, membro onorario della Geological Society di Londra. Inoltre medaglia d’oro al Merito Silvano, medaglia d’oro dei Benemeriti della Scienza, della Cultura e dell’Arte. Presidente della Società Geologica Italiana (nel 1927 e nel 1947), presidente della Comunità Carnica (dal 1947 al 1966), della Commissione Geologica Italiana, del Comitato Superiore delle Miniere, dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana. Rappresentò più volte l’Italia ai congressi internazionali di geologia e speleologia.
E’ stato per il suo interessamento che il pontefice Papa Pio XII il 20 luglio 1956 proclamava San Benedetto Abate Patrono degli speleologi italiani.
Gli speleologi emiliani gli dedicarono – ancora vivente – una grotta a Zola Predosa, nel bolognese (la Grotta Michele Gortani, 31 E/BO) mentre i triestini vollero legare il suo nome ad uno dei più importanti abissi del Canin (Abisso Michele Gortani, 585 Fr, ora – nel marzo 2012 – con uno sviluppo di oltre 30 chilometri). (PG)

Bibliografia speleologica

Per non appesantire troppo il testo, la cospicua bibliografia di Michele Gortani è stata inserita nella sezione “Bibliografie”, a cui si rimanda il cortese lettore.
Ulteriori notizie su Michele Gortani si possono trovare in:

  • AA, 1976: Relazione morale per l’anno 1975 decennale della morte del sen. Michele Gortani, Mondo Sotterraneo, n. u. 1976: 5-8
  • Anelli F., 1967: Prof. Michele Gortani. Il nostro maestro: 1883-1966, Le Grotte d’Italia, s. 4, 1: 149-152
  • Cantarutti N., 1971: Il memoriale Gortani: le responsabilità del Comando Supremo e la rotta di Caporetto, Ce Fastu?, 44-47 (1968-1971): 171-215
  • Caracci P., 1967: Un anno, Mondo Sotterraneo, n. u. 1966, Udine 1967: 7-9
  • Caracci P., 1968: San Benedetto patrono degli speleologi italiani, Mondo Sotterraneo, n. u. 1967, Udine 1968: 3-8
  • Caracci P., 1980: L’ultima “lezione” del professor Gortani, Mondo Sotterraneo, n.s., IV (1): 13-16
  • Corbetta F., 1983: Michele Gortani, naturalista e difensore della natura, Natura e Montagna, n. 4, dic. 1983
  • Desio A., 1969: Michele Gortani, Atti Accademia di Udine, s. VII, 7 (1966-1969): 85-124
  • Desio A., 1969: Michele Gortani, In Alto, a. LIV (1969): 3-5
  • Desio A., 1983: Ricordando un caro amico: Michele Gortani, Ce Fastu?, LIX, 2, p. 153
  • Dorigo E., 1993: Michele Gortani, Civiltà della Memoria, 11, Studio Tesi, Pordenone 1993, pp. 119
  • Finocchiaro C., 1966: Relazione dell’attività della Commissione Grotte “E. Boegan” nell’anno 1965, Atti e Memorie V (1965): 5-14, Trieste 1966
  • Finocchiaro C., 1971: Caverne e grotte della regione Friuli Venezia Giulia, Enc. Monografica. del Friuli Venezia Giulia, vol. I, Il Paese: 173-190
  • Frontali F., 1966: Nota biografica, in Martinis L. (a cura di), 1986: La figura e l’opera di Michele Gortani, Comunità Montana della Carnia, Tolmezzo 1986:51-53
  • Galli M., Mosetti F., 1985: Geologia, in “La ricerca scientifica. 1° aggiornamento dell’enciclopedia monografica del Friuli-Venezia Giulia”, Udine 1985, pag. 72
  • Grossutti J., Michele Gortani, geologo e politico, in “Scalon C., Griggio C., Bergamini G. (a cura di), 2011: Nuovo Liruti – Dizionario Biografico dei Friulani. 3. L’età contemporanea” Forum, Udine 2011:1731-1739
  • L. M., 1986: Nota biografica, in Martinis L. (a cura di), 1986: La figura e l’opera di Michele Gortani, Comunità Montana della Carnia, Tolmezzo 1986: 53-54
  • Manzano A., 1966: Il geologo senatore Michele Gortani si è spento per collasso a Tolmezzo, Messaggero Veneto, 25 gennaio 1966
  • Manzoni M., 1984: Michele Gortani, uomo e scienziato, Giornale di Geologia, n. 46/1, Bologna 1984
  • Martinis L. (a cura di), 1986: La figura e l’opera di Michele Gortani, Comunità Montana della Carnia, Tolmezzo 1986, pp. 179
  • Micelli F., 2008: La ‘scienza attiva’ di Michele Gortani, in Le Alpi che cambiano. Nuovi abitanti, nuove culture, nuovi paesaggi, a cura di M. Pascolini, Forum, Udine 2008: 25-37
  • Micelli F., 2011: La nascita della geografia in Friuli e la Società Alpina Friulana, in “Visentini P. (a cura di), 2011: Hic sunt leones. Esploratori, geografi e viaggiatori tra Ottocento e novecento”, Museo Friulano di Storia Naturale, Udine 2011: 165-171
  • Morandini B., 2011: Le biblioteche private degli esploratori friulani tra Ottocento e Novecento: spunti per una ricerca, in “Visentini P. (a cura di), 2011: Hic sunt leones. Esploratori, geografi e viaggiatori tra Ottocento e novecento”, Museo Friulano di Storia Naturale, Udine 2011: 83-89
  • Raffaelli M., Tardelli M., Settesoldi L., 2011: Il contributo di Michele Gortani alla conoscenza delle flora etiopica, in “Visentini P. (a cura di), 2011: Hic sunt leones. Esploratori, geografi e viaggiatori tra Ottocento e novecento”, Museo Friulano di Storia Naturale, Udine 2011: 226-227
  • Scotti P., 1966: Michele Gortani, Atti della Soc. Spel. It., 1965: 37-38, Alessandria 1966
  • Selli U., 1968: Michele Gortani. Discoro commemorativo, Celebrazioni Lincee, 9, Roma, Acc. Naz. Dei Lincei, pp. 23 (bibliografia completa)
  • Simonetto L., 2011: Le esplorazioni di Michele Gortani in Africa Orientale, in “Visentini P. (a cura di), 2011: Hic sunt leones. Esploratori, geografi e viaggiatori tra Ottocento e novecento”, Museo Friulano di Storia Naturale, Udine 2011: 221-225
  • Spezzotti G. B., 1969: Gortani presidente dell’Alpina Friulana, In Alto, a. LIV (1969): 6-7