Led Zeppelin

ABISSO DEI LED ZEPPELIN (5947/3394 FR) UNA LUNGA STORIA

Lo scavo per aprire l’ingresso della cavità (foto P. de Curtis)

ATTO PRIMO 1992-1994

L’abisso, ubicato nell’altopiano di Pala-celar a quota 2130 m slm, venne scoperto da Oliver De Iaco nel 1992 durante il campo estivo della Società Adriatica di Speleologia.
I giovani (età tra 17 e 20 anni) della S.A.S. portarono avanti per due anni le esplorazioni ed il rilievo arrestandosi a -308 m in “Sala Rosina”. Poi, vuoi la fine della scuola, vuoi la leva ed il lavoro, il gruppo si sciolse e si creò una collaborazione tra speleologi triestini appartenenti a varie società, sponsorizzati dal magazzino del Gruppo Speleologico San Giusto.

ATTO SECONDO 1994-2000

Si susseguono le punte sia d’estate che d’inverno e finalmente, nel 1995, a -780 m la successione pozzo-meandro termina in una spettacolare sala “Black hole” (70×30 m) dove millenni di piene hanno lasciato note­voli depositi stratificati e dune di sabbia… e continua! Il posto è perfetto per fare il campo, vista anche la presenza di un sifone d’uscita con relativo corso d’acqua, però non sem­pre tutto è perfetto e alla punta successiva del campo non vi è più nessuna traccia: il simpatico sifoncino con le piene si alza per almeno 15 m allagando tre quarti della sala!
Per riprendere le esplorazioni viene fatta una nuova punta per allestire il campo sul punto più alto della sala 20 m a monte del sifone. Nell’ottobre 1997 Gianni Guidotti, Daniele Moretti, Giacomo Casagrande, Paolo Manca e Massimiliano Palmieri con una bella punta “alla vecchia maniera” di 30 ore raggiungono il sifone di -960 m ed effettuano le colora­zioni del corso d’acqua a -900 m con esito sorprendente: la risorgenza principale è Gljun a Bovec, versante sloveno del Canin e soprattutto 600 m più a valle! Da notare che una minima parte è stata captata anche nella risorgenza del Fontanon di Goriuda, la principale del versante italiano ed anche la stessa del Complesso del Foran del Muss. Dal 1998 al 2000, infine, dopo varie punte per trovare la “Stairway to heaven” verso Bovec, purtroppo senza successo, il gruppo abbandona lo Zeppelin lasciandolo armato e dormiente per quasi un decennio.

Sticotti e de Curtis all’attuale fondo a -1020 m (foto P. de Curtis)

ATTO TERZO 2008-2012

Inverno 2008: durante una punta all’a­bisso Sisma con gli amici ungheresi parlo del Zeppelin abbandonato da anni e delle sue potenzialità.
Basta poco a convincerli e subito si crea una collaborazione italo-magiara. In estate riarmiamo l’abisso, i goulash boys stendono la linea telefonica fino al campo a -780 m e, soprattutto, Papo, Omar e Cubo allargano “Guardia di porta” (-120 m) e “Mastro di chiavi” (-200 m) facilitando notevolmente la progressione. A settembre 2008 facciamo un campo di 10 giorni per trovare il by-pass del sifone di -960 m. A -916 m, nella grande sala sopra il sifone in direzione W, spostiamo a mano quattro blocchi non pesanti più di 50 kg dove seguendo la forte corrente d’aria troviamo le “Anniversary gallery” (in onore alla reunion dei Led Zeppelin del 2007): un dedalo di gallerie a tre livelli (da -940 m a -860 m) per uno sviluppo di 500 m interessa­te da un vento gelido fermandoci davanti due punti soffianti da disostruire. L’anno seguente torniamo armati di tutto (ryobi, miscela, maz­ze, punte, etc) e ci dedichiamo allo scavo nel ramo più alto delle “Anniversary gallery” dove, in due campi, non otteniamo nessun risultato, anzi, a novembre come “chicca” all’uscita scendiamo a valle in elicottero a causa di un’abbondante nevicata (2 ore di scavo per uscire dal pozzo d’accesso). Niente è perduto: abbiamo ancora una possibilità!
21-24 settembre 2010: assieme a Peter Kiss (Peti) e Zih Joszef (Gema) in poche ore di lavoro forziamo un passaggio stretto lungo una cinquantina di metri che by-passa la frana terminale delle “Anniversary gallery” e, come per magia, ci troviamo davanti ad una bella galleria nera, molto inclinata e interessata da una forte corrente d’aria… aroma di -1000!

La “Dio negro gallery” infatti a -980 m ci porta a -1000 m con un salto da 10 m e facili roccette! Ovviamente continua! Camminiamo in galleria e dopo due arrampicate ventose percorriamo 500 m in ambienti grandi e scuri (che si allaghi tutto in caso di piena?!) fermandoci sotto ad un’arrampicata a -980 m. La direzione è S-W verso sella Golovec: la strada per la Slovenia è ancora lunga! Al ritorno, proprio alla base del P.10 che porta a -1000 m sentiamo un rumore di cascata (coperto all’andata dalle nostre urla di gio­ia) e sotto i blocchi ci fermiamo sopra un P.10 attivo sempre in direzione S-W. È il 23 settembre 2010, torniamo al campo euforici e dopo un doppio di camomilla casalinga ronfiamo tutti.
Ai primi di novembre 2010 con meteo avverso torniamo al Zep per rilevare una vecchia galleria trovata da Papo a -800 m nel 1998 e vedere i rami nuovi… con la piena! Infatti due ungheresi sono rimasti bloccati nelle zone nuove per 60 ore dopo essere scappati (arrampicando per 70 m) dall’acqua che, in 12 ore, era salita per 90 m! Non vi dico lo stupore provato nel tentativo di raggiungerli quando giunti in “Dio negro” la corda spariva nell’acqua! Altro che Sanctum! Fortunatamente le arrampicate continuano in spazi ampi interessate da varie gallerie dove i due hanno trovato riparo (temperatura di 2°) per più di due giorni.
Con la neve e temperature polari a marzo 2011 in cinque giorni esploriamo l’attivo che dopo 130 m di sviluppo sparisce in un’infima strettoia a -1031 m, mentre le arrampicate in direzione S-W vengono abbandonate per seguire una forte corrente d’aria a -945 mproveniente da un larga frattura in direzione N-W: la galleria “Scirocco”. Dopo 1 km di progressione caratterizzata da piccoli sali e scendi in comodi ambienti dobbiamo fermarci per poter uscire nei tempi previsti.
A settembre decidiamo di sostituire la vecchia ed inutilizzabile linea telefonica stesa dagli ungheresi (3 km di cavo marcio!!) con una nuova fermandoci in Sala Rosina -308 m. L’intento è di proseguire fino al campo base a -780 m.
A fine gennaio 2012 siamo tornati per un’altra settimana fitness rilevando ed esplorando 2144 m di grotta nuova di cui 1,5 km in “Scirocco”. La quota è 1180 msl in direzione Sella Nevea ed abbiamo solo 150 m di calcare del Dachstein sopra di noi! Abbiamo incrociato vari arrivi e quest’estate faremo una bella battuta esterna a quota 1400 msl dove vari buchi soffianti fanno ben sperare ad un ingresso basso. Sarebbe ottimo visto che, ormai, il fronte esplorativo è a 15 ore dall’ingresso e la progressione fino al campo a -780 m richiede 7/8 ore di cantici ecclesiastici.
L’inverno 2012 ci ha regalato un’altra settimana di bel tempo e con Gino mi ritrovo nuovamente in Zeppelin per un altro campo. Abbiamo sceso gli attivi tra -900 m e -960 m (zona in cui è stata effettuata la colora­zione del 1997) senza successo, mentre un traverso a monte del sifone in Black Hole ci ha condotto in una galleria semi sifonante da dove proviene tantissima acqua durante le piene. La quota è la stessa della galleria che conduce in Black Hole, quindi la prossima volta torneremo con una muta a caccia di nuovi sviluppi.
Un ultimo interessante dettaglio: in “Sci­rocco” siamo sullo stesso asse N-W / S-E ed alla stessa quota della vecchia risorgenza delle Moelis distante 1,5 km… considerando i 1500 m esplorati a fine gennaio e la note­vole corrente d’aria non sembra un’impresa impossibile! Aspettiamo l’imminente disgelo per aprire le danze!

Hanno partecipato

1° atto: i baldi giovani della Società Adriatica di Speleologia del 1992-94 tra cui Oliver “Il Conte” De Iaco (C.G.E.B.), Angelo Dureghello (C.G.E.B.), Giampaolo “Giampi” Scrigna (C.G.E.B.), Walter Basso (S.A.S.), Lorenzo Cociancich (S.A.S.), Paolo Manfreda (C.A.T.) e Fabio “Rosina” Scabar (C.A.T.).
2° atto: Fabio “Rosina” Scabar, Silvio “Ucci” Russi, Stefano “Stefanin” Kriscjak
(C.A.T.), Paolo “Paolin” Manca (C.G.E.B.), Giovanni “Giovannin” Perco, Paolo “Papo” Alberti, Paolo “Drek” Del Core (G.S.S.G.), Giacomo Casagrande (G.T.S.), Paolo “Zio Fox” Pezzolato, Elisabetta “Betty” Stenner, Federico “Birillo” Tietz, Spartaco “Scrat” Savio, Massimiliano “Maci” Palmieri, Davide “Semola” Crevatin, Paolo “Scarno” Sussan, Angelo Dureghello, Massimo “Calvario” Hrvatin (C.G.E.B.), Gianni Guidotti (G.S.F.), Valentina Seghezzi (G.S.B.), Daniele “Pupi” Moretti, Giuseppe “Astigo” Antonini (G.S.M.), Roberto “Beccuccio” Antonini (ex- C.G.E.B.), Matteo “Pota” Rivadossi, Luca “Tanfo” Tanfoglio (G.G.B.), Moreno “Moro” Dorigo (U.S.P.), Rok Stopar (J.K.D) e altri ancora.
3°atto: molti speleo ungheresi (B.E.A.C.-M.K.B.T.) spariti dopo il primo anno, Kiss “Peti” Peter, Szabo “Leo” Lenárt, Gabor “Losi” Losonci, Joszef “Gema” Zih (H.C.T. explò team), Riccardo “Wanda” Ostoich, Fabio “Rosina” Scabar (f2010), Silvio “Ucci” Russi, Stefano “Stefanin” Kriscjak, Andrea ”Animalo” Sbisà, Davide “Pizza” Miclaucich, Renzo “Space” Cortese (S.A.G.), Tom Kra-vanja (S.A.G.), Stefano “Giusto” Guarniero, Roberto “Celerà” Trevi, Francesco “Barba” Detela, Paolo “Cubo” Rucavina (ex AXXXO), Omar Zidarich, Edoardo “Edo” Gobet, Se­bastiano “Seba” Taucer (G.S.S.G.), Paolo “Papo” Alberti (ex G.S.S.G.), Ozren “Spale” Dodic, Ivan “Walter Wolf” Glavas (Spelunca-HR), Paolo “Crazy Paul” Devidè, Giulio Dega-nutti (Società di Studi Carsici A.F. Lindner), Federico “Gino” Deponte, Gianni “Giannetti” Cergol, Paolo “Totò” de Curtis (C.G.E.B.) e
                                         Marco Cavia Sticotti Commissione Grotte Eugenio Boegan
P.S. Voglio ringraziare i gestori ed i loro collaboratori del Rifugio Celso Gilberti della Società Alpina Friulana: il mitico Claudio Tol-do (2008-2009) ed i simpaticissimi e sempre cordiali Irene Pittino e Fabio (2009 ad oggi).

DETTAGLIO DELLE ESPLORAZIONI DEL MARZO 2012

Dal 3.3.12 al 9.3.12 siamo tornati allo Zeppelin per scendere gli attivi tra -900 e -960 purtroppo senza esiti positivi. L’acqua sparisce sempre sotto una ciclopica e instabile frana scesa per 40mt. In Black Hole un’arrampicata di 40mt finisce in pochi metri di galleria mentre un traverso a monte del sifone d’entrata termina su un passaggio basso, anzi troppo basso per passarlo senza una muta!
Il 7 grande festa al campo per i 35 anni di Gino Deponte con tanto di candeline sul frico e fuochi d’artificio!
Al ritorno abbiamo sostituito un pò d’attacchi perchè al solo guardarli veniva da buttar fuori!
Non ci resta che aspettare l’imminente disgelo (mai vista così poca neve come quest’anno!) e iniziare le ricerche dell’ingresso basso.
                                                           Federico-Gino-Deponte e Marco-Cavia-Sticotti

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L’ABISSO CONTINUA

Continuate le esplorazioni nella fascia soggetta ad allagamenti tra -950 e-1031.Nella galleria Scirocco si è proseguiti per un altro km e mezzo sempre in direzione nord ovest (Sella Nevea) alla quota di 1185mt slm e a 150mt dalla superficie!I vari arrivi e un vento gelido fan ben sperare!  Un ingresso basso rivoluzionerebbe le ulteriori esplorazioni visto che attualmente siamo a 15ore dall’ingresso. Ambienti vasti, praticamente un’unica galleria diretta a nord ovest  intervallata da sali e scendi per oltre un km! Battute da 30/40mt in successione! Purtroppo l’arrampicate e i  traversi in Dio Negro chiudono in infinite spaccature o in condotte fangose per 600mt di sviluppo. Faremo sicuramente un ulteriore campo visti i vari fronti tra cui gli attivi intercettati da Scirocco e le arrampicate oltre il limite delle piene di -930. In totale 1,6km rilevati e esplorati altri 500mt.
Hanno partecipato i soliti ungheresi Leo Szabo, Peti Kiss, Gema(HCT explo team), Stefano”Giusto”Guarniero, Renzo”Space”Cortese e Marco”Cavia”Sticotti C.G.E.B.