Diego De Henriquez

 

DIEGO DE HENRIQUEZ -TRIESTE 20.2.1909 – TRIESTE 2.5.1974

Foto tratta da www.retecivica.trieste.it

Nasce a Trieste nel 1909 da un agente di cambio discendente da una nobile famiglia spagnola di antica nobiltà, trasferitasi a Trieste nel ‘700. Come da tradizione famigliare studia presso l’Istituto Nautico.
Spirito eclettico dalle mille risorse ingioventuù si dedica alla speleologia, nel 1926, a 17 anni, fonda, assieme a Mario Franzil (futuro sindaco di Trieste) ed Eugenio Zumin (che diventerà primo presidente della Corte d’Appello), la Società Archeologica Triestina. Con questa si dedica alla ricerca nelle grotte, trovando proiettili di pietra nella Grotta di Lupogliano e segnalando le antiche fortificazioni nella Grotta di Ospo (ambedue ora in Slovenia) ove individua tracce del passaggio o stanziamento di sodati veneziani e turchi.
Lavora per un periodo presso la Libera Navigazione Triestina; lasciato il lavoro inizia la raccolta di cimeli militari, raccolta per cui dilapida il suo patrimonio e intacca anche quello della moglie. Il materiale raccolto diventa sempre più consistente, grazie alla sua abilità nel contattare le autorità militari italiane (sino al 1943), tedesche (1943-1945), jugoslave (maggio-giugno 1945), angloamericane (1945-1954) e quindi ancora quelle italiane dopo il 1954, e viene donato al Comune di Trieste per formare il Museo della Guerra o – come lui amava chiamarlo – “Centro internazionale abolizione guerre e per la fratellanza. Museo scientifico storico e guerrologico Diego de Henriquez. Primo centro al mondo per la lettura e modifica del passato e del futuro per mezzo dell’inversione del tempo quale conseguenza dello svicolamento dello spazio-tempo per abolire il male e la morte”, di cui lui è il primo direttore.
Per la sua cultura enciclopedica (parla correntemente sei lingue) viene da tutti chiamato “professore”, pur avendo soltanto il diploma di capitano marittimo; dotato di poteri paranormali muore nell’incendio del magazzino ove erano conservate parte delle raccolte. Il custode del magazzino, Aldo Bobek (già speleologo negli anni ’50 e ’60 con la Commissione Grotte dell’Alpina delle Giulie), viene chiamato telepaticamente in suo soccorso, ma purtroppo giunge tardi.

 Scritti

Dall’archivio paranormale, La Bora, 3 (8)29-30, Trieste ott.-nov. 1979
Ulteriori notizie su Diego de Henriquez si possono trovare in:

Altomare T. M., 1979: Il mistero della morte, La Bora, 3 (8): 24-26, Trieste ott.-nov. 1979
Botteri G., 1979: Luci ed ombre di una vita, La Bora, 3 (8). 11-18
Calligaris R., 1986: Segnalazione di ritrovamenti archeologici sul Carso triestino, Atti della Soc. per la Preistoria e Protostoria della Regione Friuli-Venezia Giulia, 5: 41-92
Ernè C., 1994: Henriquez è stato assassinato, Il Piccolo, Trieste 30 apr. 1994
Furlan A., 1993: La storia di un sogno, Il meridiano, Trieste 22 apr. 1993: 36-43
Furlan A., 1993: Cronaca di una vita, Azienda per il Turismo,, Trieste 1993, 180 p.
G. M. [Gobessi M.], 1999: Storia avventura nelle origini del Museo “de Henriquez”, Il Mercatino, 22 (7): 75, Trieste feb. 1999
Guidi P., 2000: Le associazioni speleologiche del Friuli Venezia Giulia dagli inizi al 2000. Saggio cronologico, Fed. Spel. Triestina ed., Trieste nov. 2000: 31
Santin L., 1987: Waldheim a Trieste negli anni bui?, Il Meridiamo, Trieste 3 settembre 1987